- Il Pd rimane in equilibrio controllando le spinte delle correnti interne e le sfide della politica nazionale. Sul piano interno vige un precario armistizio. Basta un nonnulla e si riaccende lo scontro.
- Le elezioni amministrative potrebbero fornire la prima occasione per ravvivare il conflitto, ma le previsioni emerse dai sondaggi sono particolarmente favorevoli per Enrico Letta
- Tuttavia, una maggiore tranquillità interna non basta a risolvere i problemi del Partito democratico. Manca ancora un’agenda ben definita e mobilitante.
Il Pd è in surplace. Rimane in equilibrio controllando le spinte delle correnti interne e le sfide della politica nazionale. Sul piano interno vige un precario armistizio. Basta un nonnulla e si riaccende lo scontro. Lo testimonia la tempesta che scatenatasi da Bologna, dopo l’esclusione dalle liste elettorali di quei dirigenti che avevano sostenuto la cordata della (ex?) renziana Isabella Conti alle primarie, in contrapposizione al candidato ufficiale del partito. La decisione appare ovvia:



