La risposta delle Regioni a Mario Draghi non ha tardato ad arrivare: chiedono garanzie sulle dosi di vaccino. Inoltre si prepara lo scontro sul piano nazionale di ripresa e resilienza, visto che il coinvolgimento, si legge nella lettera inviata questo pomeriggio dal presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini, «ancora non è avvenuto». Ieri Draghi nel corso delle comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio europeo ha attaccato le regioni in maniera diretta: «Mentre alcune regioni seguono le disposizioni del ministero della salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale».

Oggi le Regioni si sono riunite e hanno chiesto di essere convocate con urgenza: «Nel corso dell’odierna seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è emersa l’opportunità di un confronto urgente con il Governo per rafforzare la collaborazione istituzionale in questa delicata fase di emergenza pandemica, con particolare riferimento all’andamento della campagna vaccinale e al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza». Draghi, ancora perso del vertice europeo, ha fissato l’appuntamento per lunedì alle 17.

La lettera

I presidenti, si legge, condividono con il governo la necessità di un’accelerazione della campagna vaccinale «e ritengono che la collaborazione sia il metodo da privilegiare per il più efficace contrasto alla pandemia da Covid-19 e per il raggiungimento degli obiettivi che comunemente ci siamo dati nel Piano vaccinale e nei suoi aggiornamenti». 

Il punto è l’arrivo del vaccino: «La garanzia del rispetto dei tempi e la programmazione e certezza in merito alla disponibilità e distribuzione delle dosi di vaccino rappresentano i temi più urgenti sui quali confrontarsi».

Il Pnrr

Per le regioni però bisogna parlare anche di altro. «Contestualmente al superamento dell’emergenza sanitaria occorre affrontare con urgenza le azioni da mettere in campo per il rilancio del paese». Quindi alla decisione su come spendere i soldi europei: «La partecipazione delle Regioni alla definizione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza è, in tal senso, fondamentale per garantire che le risorse disponibili siano spese in modo efficace e nei tempi previsti», e qui la critica a Draghi: «Tale coinvolgimento, nonostante sia già stato sollecitato, finora non è ancora avvenuto».

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