- Sul Mezzogiorno si fa sempre strada la spinta irrefrenabile a ricorrere ai facili e rapidi strumenti di agevolazione fiscale e contributiva a favore di imprese che operano già o che si vogliono localizzare nel sud, a scapito di investimenti pubblici
- Il ministro per il Sud Raffaele Fitto ha appena proposto a Bruxelles l’estensione a tutto il Mezzogiorno delle “zone economiche speciali” e la trasformazione di Decontribuzione Sud in misura strutturale
- Entrambe queste misure rischiano di avere effetti deludenti e poco risolutivi, e soprattutto non saranno efficaci nel cercare di attrarre investimenti
Sul Mezzogiorno sembra esercitarsi una sorta di coazione a ripetere da parte dei governi. Si fa strada la spinta irrefrenabile a ricorrere ai facili e rapidi strumenti di agevolazione fiscale e contributiva a favore di imprese che operano già o che si vogliono localizzare nel sud, a scapito di investimenti pubblici, più difficili e lenti da realizzare rispetto ai tempi sempre più brevi della politica. Da ultimo arriva anche il governo Meloni. Il ministro per il Sud Raffaele Fitto ha appena



