In un comunicato, il sindacato dei magistrati constata che, se i giudici non verranno vaccinati, dovranno «rallentare» o «sospendere» l’attività giudiziaria. Ma la polemica scoppia anche all’interno della categoria
- Secondo l’Anm la pandemia sta peggiorando e, se non si vaccinano i magistrati, è impossibile tenere gli stessi ritmi produttivi nei tribunali senza mettere in pericolo la salute.
- Secondo l’ultimo rapporto Cepej, la giustizia italiana è già tra le più lente e ingolfate d’Europa. Inoltre la pandemia ha aumentato la durata dei procedimenti e fatto crescere la mole di arretrato. Insomma, l’unico modo per procedere ancora più lentamente sarebbe proprio quello di sospendere del tutto l’attività.
- Se l’Anm ha provato a minimizzare, alcuni gruppi si sono sfilati. «Abbiamo commesso un errore», ammette Mariarosaria Guglielmi, segretaria di Magistratura democratica.
È arrivato il primo vero scontro tra il governo di Mario Draghi e la magistratura. Non sulle necessarie riforme del settore giustizia già in cantiere o sull’utilizzo delle risorse del Recovery plan, ma sul diritto delle toghe a vaccinarsi contro il Covid sfruttando una corsia preferenziale. All’indomani della presentazione del nuovo Piano strategico vaccinale, che non prevede più tra i gruppi di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria i lavoratori del comparto giustizia, l’Asso



