Mentre la Lega perde i pezzi, Matteo Salvini cerca di correre ai ripari e ha organizzato una conferenza stampa a Milano con il coordinatore della Lombardia per annunciare nuovi ingressi. Si tratta di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, e del consigliere regionale, Mauro Piazza, presidente della commissione Autonomia del Pirellone, passano da Forza Italia alla Lega. Con loro Daniele Nava, ex presidente della provincia di Lecco e sottosegretario della giunta Maroni.

La Lega è sempre più spaccata, la debolezza di Matteo Salvini traspare anche dalla crisi che il partito sta soffrendo in vista delle amministrative. Per adesso «sono entrati 30 sindaci», ha replicato e «valgono più di senatori, deputati e ambasciatori». Domani ha elencato le defezioni che vanno dall’europarlamentare Francesca Donato a deputati e senatori in contrasto con la linea del segretario.

Il segretario della Lega ha assicurato che la conferenza stampa non è stata fatta dopo la defezione di Donato: «Per uno che va dieci ne entrano».

Mentre il fronte nordista si rafforza, Salvini ha ribadito il suo interesse non  per le città del nord ma per tutta la regione. Dopo aver fatto campagna contro il Green pass, misura appoggiata al contrario dal ministro Giancarlo Giorgetti e dai presidenti del nord, adesso il segretario non parla più di certificato verde.

La regione Lombardia, ha detto invece, «è stata più colpita di altre regioni dal virus». Anche se ha specificato che «senza obblighi vaccinali stiamo uscendo a testa alta». Tuttavia Salvini non si piega del tutto: il presidente della Regione Massimiliano Fedriga aveva dichiarato che nel partito «non c’è posto per i no vax all’interno della Lega». Alla domanda se potesse fare sua questa affermazione, Salvini ha risposto che «la Lega è un movimento democratico. Per quello che mi riguarda e in democrazia ogni idea è rispettata e rispettabile» e ha detto che «20 mila poliziotti non hanno green pass».

La nuova battaglia di Salvini comunque è contro le tasse e gli oneri di sistema. Se ci sarà congresso nel partito, ha concluso, «interessa solo a Repubblica – ha detto riferendosi al giornale -, non a me e ai cittadini».

La cautela per le amministrative

Il candidato di Milano, Luca Bernardo, venerdì con un audiomessaggio in chat ha minacciato di lasciare se i partiti che lo sostengono, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, non verseranno almeno 50 mila euro a testa per la sua campagna elettorale.

La Lega ha assicurato subito il suo sostegno, ma Salvini non ha aggiunto niente sull’argomento se non che parteciperà alle sue iniziative elettorali: «L’obiettivo a Roma, Milano e Torino, è arrivare al ballottaggio». Da segretario della Lega «so che per la Lega ci sarà un buon risultato». Bernardo «è un ottimo medico» e «può prendersi cura di Milano».

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