Varare la prossima legge di Bilancio non è facile per il governo Meloni. Sono poche le risorse in campo e la situazione economica del paese non è la più rosea. Ciò nonostante la maggioranza non si scorda dei suoi amici migliori. E così, i relatori hanno aggiunto un emendamento alla manovra che premia Enrico Michetti, il nome presentato da Giorgia Meloni nel 2021 per correre alle elezioni comunali di Roma.

Il blitz è avvenuto con un emendamento all’articolo 85 della legge di Bilancio, scritto nell’ambito delle azioni strategiche “Innovazione Pa” con l’obiettivo di potenziare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni che si avvalgono della Fondazione Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana (Gari, fondata e presieduta dallo stesso Michetti) «per le implementazioni delle azioni strategiche atte a semplificare le procedure amministrative, finalizzate ad una maggiore efficacia, efficienza e competitività della pubblica amministrazione anche attraverso la predisposizione di specifiche analisi di rating».

A tal fine, quindi, l’emendamento assegna alla fondazione «un contributo parti a 100mila euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026». La stessa operazione era stata tentata nel maggio di quest’anno nel decreto Assunzioni, per un valore di tre milioni di euro (uno per ogni anno). Ma la proposta non fu più approvata. Ora, però, i tempi sono maturi per ringraziare con una cifra minore l’ex candidato Michetti che al ballottaggio con l’attuale sindaco Roberto Gualtieri del Partito democratico ottenne poco più del 39 per cento delle preferenze.

A nulla è valsa la geniale operazione di marketing che lo aveva fatto debuttare in politica con lo slogan «Michetti chi?», dato che il suo volto era sconosciuto ai romani. «Le urne non ci hanno premiato. Spero che in futuro via sia un clima diverso di maggiore serenità e volto alla buona amministrazione», disse Michetti nell’ottobre del 2021 commentando la sconfitta. Ora il premio è arrivato.

Enti locali

Tramite la fondazione Gari, da lui presieduta, è riuscito a vendere i suoi servizi anche agli enti pubblici. L’ultimo comune a deliberare in favore è stato quello di Fiumicino, amministrato dallo scorso giugno dal sindaco Mario Baccini, a capo di una giunta di centrodestra. Ha approvato nei giorni scorsi una delibera con la quale concede 60mila euro all’anno per cinque anni alla Gari in cambio di alcuni dei suoi servizi. Con un accordo analogo la provincia di Como paga solo 244 euro l’anno e il Parco dei Castelli Romani 200 più Iva.

La provincia di Latina e il Comune di Marino pagano invece diecimila euro a testa. In quest’ultimo sorgerà l’accademia della fondazione, proprio come a Fiumicino, che pagherà però sei volte tanto. L’approvazione della delibera del comune di Fiumicino ha scatenato diverse polemiche.

Pierpaola Meloni, presidente della commissione Trasparenza, dice: «Sfuggono le ragioni di una cifra così alta per Fiumicino, ragioni che anche in consiglio abbiamo più volte chiesto senza ottenere risposta. I cittadini chiedono maggiore chiarezza sull’impiego dei fondi pubblici in un territorio complesso come Fiumicino, dove anche servizi essenziali come acqua potabile e illuminazione pubblica mancano ancora in diversi quartieri delle nostre località».

Ma quali sono i servizi di cui si è avvalso il comune per la modica cifra di 60mila euro fino al 2028? L’abbonamento alla Gari permetterà di accedere alla banca dati della fondazione costituita da tutta la giurisprudenza del Consiglio di stato, della Corte dei conti, della Cassazione e dei tribunali amministrativi regionali; alla Gazzetta informa plus (un servizio che garantisce news di aggiornamento periodico su questioni inerenti alla giustizia amministrativa); alla rivista scientifica trimestrale online che contiene approfondimenti redatti da operatori del diritto; all’accesso al portale web contenzioso online; un software che permette di monitorare la trasparenza dell’Ente e alla digitalizzazione giurimetrica (software che permette di descrivere e consentire l’espletamento via web di una qualsiasi procedura amministrativa messa in atto dall’Ente). Servizi di indubbia importanza, che ora saranno estesi anche ad altri enti pubblici dopo l’emendamento della maggioranza alla prossima legge di Bilancio.

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