Il segretario del Pd Enrico Letta e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si sono incontrati nell’unico dibattito tra leader prima delle elezioni del prossimo 25 settembre. Il Corriere della Sera ha ospitato il confronto moderato dal direttore Luciano Fontana. Domani ha seguito il confronto con una diretta. 

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19.51 – Ultima domanda: escludete governi di «unità nazionale». I due ridono e rispondono insieme: «No». Termina così il confronto tra i due.


19.44 – Domanda sui diritti civili, Meloni: «Legge 194 sull’aborto, mai proposta abolizione o modifica. Proponiamo una sua piena applicazione, la parte della prevenzione. Non ho nulla contro le unione civili. Ai bambini che hanno perso i genitori va garantito il massimo: e il massimo sono una mamma e un papà».


19.41 – Letta risponde appuntito quando Meloni insinua che il pulmino elettrico del Pd li abbia «lasciati a piedi».


19.39 – Meloni: «Coalizione di destra: stiamo insieme per scelta, non per necessità. Non c’è nessuno che ami l’ambiente più dei conservatori».


19.38 – Domanda di Fontana sul Pd al governo da 10 anni senza vincere le elezioni. Letta: «Stare all’opposizione ci farebbe bene? No, perché faremmo vincere questa destra. Noi non abbiamo intenzione di formare altri governi di larghe intese».


19.37 – Momento buffo: Fontana chiede di rispettare i tempi, Letta e Meloni ricordano che il timer è sparito.


19.36 – Letta: «Meloni e la destra hanno proposte negazioniste sul clima. Avete votato contro tutto quello che l’Europa ha proposto sull’ambiente».


19.33 – Meloni: «Dio patria e famiglia è un motto mazziniano».


19.32 – Meloni: «L’Europa dell’est è considerate Europa di serie b».


19.30 – Meloni, torna a parlare di Emiliano e delle sue dichiarazioni: «Letta non prende distanze da Emiliano. Sul tema di Orban: io ho buoni rapporti con lui, ma segnalo che fino a ieri era nel Partito popolare europeo, che stava al governo dell’Europa col Pd. E ora non fa parte dei Conservatori, il partito europeo che io guido».


19.28 – Letta: «Le elezioni sono un voto come un referendum, come Brexit. Posizioni nettissime, scelte di strada radicalmente diverse».


19.27 – Letta: «C’è un sistema mediatico che accompagna Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni e noi staremmo creando un mostro? Noi parliamo di cose concrete».


19.26 – Letta: «Sono disposto a discutere di riforme e voglio farlo da maggioranza».


19.24 – Meloni si scalda su Draghi, finalmente: «Quello che avevamo con Draghi era un presidenzialismo con un presidente non eletto e con i pieni poteri. Sistema in cui il parlamento viene mortificato. Non mi dire che ha funzionato. E poi Draghi è andato a casa senza fare tutto quello che voleva».


19.23 – Meloni: «Quindi D’Alema voleva i pieni poteri? Perché la nostra proposta è quella».


19.22 – Letta: «Con questa costituzione il governo Draghi ha funzionato, quindi falso problema. Col presidenzialismo vogliono i pieni poteri».


19.20 – Letta: «Berlusconi ha detto che con la riforma del presidenzialismo si rielegge un altro presidente subito. Iniziare così il dibattito sulle riforme è il modo peggiore. Quindi ho detto quel che penso: la costituzione è uscita dall’assemblea costituente figlia della resistenza e dell’antifascismo che ha salvato questo paese negli ultimi 70 anni».


19.19 – Meloni: «Non accetto che la sinistra che ha fatto a maggioranza il Titolo V e la riforma di Renzi ci dica che se noi abbiamo la maggioranza non la possiamo fare».


19.17 – Meloni: «Voglio un sistema che garantisca vincolo tra eletto ed elettori, tra cittadino e governo, e stabilità per cui chi vince le elezioni sta per cinque anni al governo. Noi abbiamo proposto il semi-presidenzialismo alla francese perché uscita dalla Bicamerale di D’Alema».


19.14 – Meloni: «Serve una riforma della giustizia più coraggiosa. Serve che i cittadini recuperino fiducia nella classe dirigente. Vado per titoli: riforma del Csm più coraggiosa di quella già fatta. Strapotere delle correnti da correggere. Dovremmo procedere con sorteggio. Poi separazione delle carriere, accelerare i processi e poi certezza della pena. Sono garantista durante il processo, ma giustizialista nella fase di esecuzione della pena».


19.13 – Letta sui problemi della magistratura: «Dovremmo aggiungere un’alta corte in Costituzione che svolga le funzione di Csm con un vicepresidente scelto non dalle correnti, ma dal preisidente della Repubblica».


19.12 – Fontana annuncia che si passa al secondo blocco di domande, quelle personalizzate per ciascuno.


19.10 – Letta: «Abbiamo provato a superare il trattato di Dublino per redistribuire i migranti, ma non era possibile perché serve un voto all’unanimità».


19.07 – Letta: «Ius scholae e riaprire decreto flussi: le imprese ci dicono che senza lavoratori si fermano».


19.05 – Letta incalza Meloni per non aver usato l’espressione «blocco navale».


19.04 – Meloni: «Impossibile entrare legalmente in Italia a causa dei decreti flussi. Nessun paese al mondo lo fa».


19.02 – Domanda su immigrazione e sicurezza. Meloni: «Profughi diversi da altri migranti. Proponiamo missione europea per trattare con la Libia per impedire alle barche di partire. Aprire hotspot in Africa, valutare chi ha diritto in Africa e poi distribuirli in Europa».


19.01 – Meloni: «Aiutare chi non è in condizione di lavorare, errore reddito mettere sullo stesso piano con chi invece è in condizione di lavorare. Ho una proposta di politiche attive, ma non ho tempo di spiegarla».


18.59 – Meloni: «Salario minimo non serve. Problema tasse troppo alte. Per questo il nostro taglio del cuneo del 5 per cento. Altro obiettivo: più assumi meno tasse alle imprese. Dobbiamo incentivare ad assumere. Super deduzione del costo del lavoro del 120 per cento per ogni nuovo assunto, che arriva fino al 150 per cento se si assume una persona fragile, neomamme, over 50, disabili, invalidi».


18.57 – Letta: «Giovani escono di casa tardi, vogliamo intervenire. Vogliamo salario minimo, evitare che più di 3 milioni di lavoratori siano impiegati a meno di tre euro l’ora. Passaggio chiave per noi. Il reddito di cittadinanza: una misura per contrastare la povertà è fondamentale. Dovrà continuare per questa funzione, sulle politiche attive, il rapporto con il lavoro, deve cambiare. È essenziale dare ai più giovani la possibilità di trovare lavoro».


18.56 – Domanda su contratti precari, bassi stipendi, reddito di cittadinanza e salario minimo.


18.54 – Letta: «Per noi lotta all’evasione è fondamentale. Una nostra proposta è sostituire l’anticipo dell’Iva con una forma di auto dichiarazione che è fondamentale affinché le piccole imprese non finanzino lo stato con questo anticipo particolarmente dannoso».


18.53 – Meloni sulla lotta all’evasione fiscale: «Noi proponiamo di pagare il dovuto, con il 5-10 per cento di maggiorazione, senza oneri, senza sanzioni e dilazionando il pagamento in dieci anni».


18.51 – Meloni: «Non c’è nessun condono nel programma di centrodestra».


18.49 – Meloni attacca Letta per le parole del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, che in un comizio a Taranto, a cui Letta era presenta, aveva detto che la destra «avrebbe sputato sangue» ma «non sarebbe passata».

 


18.47 – «Chi ha governato negli ultimi dieci anni una parte di responsabilità ce l’ha per questa situazione», dice Meloni senza nominare il Pd. «Le nostre proposte di riduzione fiscale sono una flat tax incrementale. Anche noi abbiamo come obiettivo la riduzione del cuneo fiscale. Poi introduzione tassa piatta al 5 per cento sui bonus di produttività».


18.45 – Letta: «La nostra proposta di riduzione fiscale, a parte quella sulle bollette è una sola: ridurre il cuneo fiscale per dare ai lavoratori una quattordicesima in più. Abbiamo messo diverse coperture: riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e lotta all’evasione fiscale».


18.44 – Scambio sulle proposte per ridurre i prezzi dell’energia. Entrambi parlano di disaccoppiamento dei prezzi del gas da quelli delle altre fonti energetiche, ma la discussione diventa in breve piuttosto tecnica e difficile da seguire. Letta ammette che con Meloni le posizione «sono piuttosto vicine».


18.42 – Il direttore di Domani Stefano Feltri sulla proposta di Meloni contro il rincaro dei prezzi del gas.


18.41 – Meloni: «Non serve scostamento di bilancio, extrema ratio. Sarebbe regalare soldi alla speculazione».


18.38 – Meloni replica alla replica: «Lo saprò io qual è stata la posizione di Fratelli d’Italia sul Next generation Eu. La posizione di Fdi in Europa e in Italia è sempre stata la stessa: noi abbiamo sostenuto che l’Europa facesse debito comune, in alcuni passaggi ci siamo astenuti, non abbiamo mai votato contro. Contestavamo che non si sapesse cosa voleva dire “risorse proprie” in rapporto al Next generation Eu».


18.35 – Letta chiede di replicare di nuovo: «Fratelli d’Italia non è mai stato a favore del Next generation Eu, non ha mai votato a favore». 


18.34 – Meloni: «Il governo portoghese ha portato una proposta di revisione del Pnrr e il commissario Gentiloni lo ha approvato. Con il Portogallo va bene perché ha un governo di sinistra?».


18.33 – Meloni accusa Letta di dire fakenews: «Ho chiesto l’intervento del Fondo monetario internazionale non al posto del Pnrr, ma al posto del Mes». Meloni passa poi a criticare il Pnrr: «Paghiamo interessi su una parte del presto. Sui 200 miliardi di Pnrr, i veri soldi europei sono circa 30 milardi».


18.32 – Letta ricorda l’articolo del 2020 in cui Giorgia Meloni chiedeva un intervento del Fondo monetario internazionale per aiutare l’Italia a uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia.


18.31 – Letta sul Pnrr: «È quanto di più concreto ci sia. L’idea di poterli rinegoziare dice una sola cosa, che siamo inaffidabile. Io sono contro questa logica di inaffidabilità del nostro paese. Per una ragione: dentro il Pnrr ci sono tutti gli strumenti per intervenire ad esempio sul costo dell’energia».


18.29 – Controreplica di Letta: «Con Fratoianni e i Verdi abbiamo fatto un’alleanza per difendere la coalizione, non faremo un governo con loro. A bloccare tutto in Europa sono Olanda e Orban».


18.28 – Meloni: «Sulla Germania nessuno dice una parola perché ha un cancelliere socialista. Oggi la Germania si trova esposta sul gas e difende il suo interesse nazionale, impedisce un tetto al prezzo del gas perché non le conviene».


18.27 – Meloni chiede di replicare a Letta: «Mettiamo le cose in fila: le parole di Berlusconi e di Salvini sono una cosa, ma nel nostro programma ci sono scritte cose chiare. Letta dovrebbe risponderci sul programma dei suoi alleati c’è lo stop alle armi. Nei nostri programmi non c’è nulla del genere».


18.25 – Letta: «Vengono fuori differenze abissali: il motivo per cui l’Europa non funzione perché partiti politici conservatori non vogliono che in Europa si decida a maggioranza, ma vogliono il diritto di veto. Immaginatelo in un condominio. Crollerebbe subito. Orban usa sempre il diritto di veto per danneggiare l’Italia. L’Ungheria ha fatto di tutto per bloccare il Pnrr. Quell’Europa non funziona. Quella che funziona è quella della solidarietà».


18.22 – Meloni: «Quelli che ponevano alcune questioni sull’Europa erano quelli a cui stava più a cuore l’Europa. Si può dire che l’Unione ha fatto perfettamente il suo lavoro? Io speravo che l’Europa fosse un gigante politico e un nano burocratico, ma ora è un nano politico e un gigante burocratico. L’Europa non è autonoma, ad esempio dai chip dipendiamo dalla Cina. Il nostro principio è la sussidiarietà: che Bruxelles non si occupi di ciò che si possono occupare meglio gli stati. A Bruxelles grandi questioni, negli stati le cose più vicine ai cittadini».


18.20 – Domanda sull’Unione europea: «Come si tutelano gli interessi nazionali nell’Unione Europea? Come ci si sta e con quale tasso di integrazione?».


18.19 – Meloni all’attacco: «Coalizione di centrosinistra divisa: nel programma di Sinistra Italiana si chiede stop invio alle armi».


18.18 – Meloni: «Fratelli d’Italia è dov’è sempre stata: con l’Occidente, ci siamo schierati con l’Ucraina e contro l’invasione russa dall’inizio. Non c’è alcun dubbio che le cose rimarrebbero così nel caso in cui ci fosse un governo di centrodestra. Gli ucraini stanno combattendo una guerra che riguarda anche noi. Dall’inizio del conflitto abbiamo chiesto che il governo italiano si attivasse per un fondo di compensazione per i paesi più colpiti dalle sanzioni. Su alcuni paesi impattano di più su altri meno. Questa è la nostra posizione nel nostro programma».


18.17 – Letta: «Stiamo pagando la nostra scelta, con il caro bollette, ma le sanzioni devono restare perché sono l’unico modo di fermare Putin».


18.16 – Letta: «Noi sempre tenacemente dalla parte dell’Ucraina, ma non è guerra nostra. Necessario difendere gli Ucraini con la strada delle sanzioni. Per noi non è difficile scegliere le alleanze. Da sempre ci basiamo su due cardini: Europa e Alleanza atlantica».


18.15 – Prima domanda sulle alleanze internazionali e sulla guerra in Ucraina. Fontana chiede delle divisioni interne sulle coalizioni, delle sanzioni alla Russia e dell’invio di armi all’Ucraina.


18.14 – Fontana spiega le regole del confronto. Letta e Meloni hanno a disposizione lo stesso tempo, il tempo sarà indicato da timer. Primo blocco di domande comuni, secondo blocco “personalizzate”. per tre volte potranno chiedere di replicare all’altro leader.


18.12 – Inizia il confronto, con qualche minuto di ritardo.


17.30 – Mezz’ora al confronto: la situazione

Il dibattito di oggi parte con il Pd all’inseguimento di Fratelli d’Italia, con gli ultimi sondaggi pubblicati prima dell’oscuramento elettorale che mostrano il partito di Giorgia Meloni avanti di diversi punti rispetto al Pd e un distacco di più di 15 punti tra le due coalizioni. Meloni e Letta avevano già provato ad accordarsi per un confronto a due che avrebbe dovuto essere ospitato nella trasmissione di RaiUno Porta a Porta. Il dibattito però era stato stoppato dall’Agcom, che aveva giudicato scorretto non invitare gli altri leader di partito. Carlo Calenda, leader di Azione, ha annunciato che un’ora dopo il confronto tra Letta e Meloni, pubblicherà un video in cui risponderà alle stesse domande rivolte a Letta e Meloni.

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