- Coperto su tutto. Alla riunione dei suoi «grandi elettori» Enrico Letta disegna scenari globali, parla di Putin e della incipiente guerra in Ucraina, ma resta molto al di qua della trincea di un nome per il Quirinale. Il Pd, come gli alleati giallorossi, si appresta a votare scheda bianca per le prime tre chiame.
- Il leader Pd ha già escludo nomi targato «destri»: Pera, Moratti, Casellati. E altri nomi di questo genere, dice ai suoi, farebbero «la stessa fine di quella di Berlusconi».
- Se non può vincere su Draghi, l’obiettivo di Letta è non perdere. Il suo amico Bersani nel 2013, ha sbagliato due nomi pesanti (Marini e Prodi) e ha perso la segreteria.
Coperto su tutto. Alla riunione dei suoi «grandi elettori» Enrico Letta disegna scenari globali, parla di Putin e della incipiente guerra in Ucraina, ma resta molto al di qua della trincea di un nome per il Quirinale. Il Pd, come gli alleati giallorossi, si appresta a votare scheda bianca per le prime tre chiame. Ma la decisione formale arriverà oggi, subito prima dell’inizio del voto. Il segretario Pd aveva scommesso su Draghi al Colle. Ma con discrezione, per accompagnare verso il voto al



