È intorno alla senatrice Barbara Lezzi e al suo collega Nicola Morra che potrebbe cotituirsi il nucleo del nuovo soggetto politico di ormai ex Cinque stelle espulsi dopo con la formazione del governo Draghi. La grillina della prima ora adesso guarda ad Alessandro Di Battista, che però per il momento non si è sbilanciato su un’adesione al progetto. 
Ci ricapitola la sua situazione attuale?
Io ho fatto ricorso (contro l’espulsione per la fiducia negata al governo Draghi, ndr), ci saranno le udienze, vedremo. Il motivo del mio ricorso è stato che secondo me è stato ingiusto essere definiti come chi non rispetta le regole, perché avevo richiesto la votazione in virtù del fatto che lo statuto lo prevede e non ho avuto nessuna risposta dal capo politico.
Lei è stata una militante della prima ora. Com’è stato lasciare il Movimento?
È stato sicuramente traumatico, perché non l’ho lasciato io, sono stata accompagnata alla porta in malo modo, ma non mi sono pentita. Data anche la mia storia, io parto dal primo V-Day, e quella del Movimento, io non potevo dare la fiducia a un governo così ampio e soprattutto anche con Berlusconi, oltre che con la Lega e Renzi.
Ora guarda al futuro con un nuovo progetto. Quali sono i valori fondanti?
Ci stiamo lavorando con altri colleghi parlamentari espulsi e stiamo cercando di convergere su un soggetto che partirà dal parlamento per fare un’opposizione a questo governo, che ora sostanzialmente non c’è.
Lavorerete anche con L’alternativa c’è, l’altra formazione degli ex Cinque stelle?
Abbiamo pieno rispetto della componente e molte cose le condividiamo, quindi sicuramente con loro si può lavorare perché sono altri che fanno opposizione.
Per il vostro progetto si parla di qualcosa che abbia uno “spirito francescano”, un ritorno alle origini?
Non è questo, si tratta di proseguire con una forma di sobrietà da parte della politica, soprattutto in questo momento in cui la stragrande maggioranza degli italiani versa in situazioni economiche molto difficili e incerte per il futuro.
Purtroppo quel che si prevede non sono rose e fiori, malgrado le riaperture, quindi riteniamo che la politica debba essere la prima a dare un segno di sacrificio.
Attorno a che valori vi riunite?
Sicuramente l’etica. Il nostro obiettivo è la redistribuzione della ricchezza, fatta non in maniera punitiva verso i ricchi, ma sicuramente in modo da rivedere il sistema fiscale per renderlo più equo. Sicuramente si deve passare anche da un efficientamento dei servizi pubblici perché questo anche significa andare in quella direzione: se la scuola e la sanità funzionano bene per tutti, è un punto di partenza notevole.
Adesso chi ha di più può sopperire alle mancanze, questo non dovrebbe succedere.
Un movimento di sinistra.
Io non mi ritrovo più in queste categorie, ma da tanti anni. Cosa c’è di sinistra nella sinistra, cosa c’è di destra nella destra? Poi ci sono delle bandierine che ciascuno vuole puntare, da una parte e dall’altra per dire di esistere. E quindi sì all’accoglienza, no all’accoglienza, ma il problema dell’immigrazione non si risolve, comunque le persone muoiono in mare e comunque non c’è un sistema tale da garantire sia gli ospiti che gli ospitanti. Stiamo ragionando anche su questo..
A me interessano le cose da fare, non le categorie: questi sono degli obiettivi che abbiamo sempre perseguito, anche col M5s, io vorrei semplicemente continuare a portarli avanti.
Si è parlato di contatti con Di Battista, sarà della partita?
Sono molto amica di Alessandro e proprio per il bene che gli voglio e il rispetto che gli porto non gli tirerò la giacchetta. Lui sa dove siamo, noi sappiamo dov’è lui. In questo momento ha degli altri impegni, si è preso qualche mese di tempo e proprio per l’affetto e la stima che ho nei suoi confronti accetto questa scelta.
Quando deciderà noi siamo qui, chiaramente per noi sarebbe il massimo. Bisogna lasciarlo decidere serenamente sul discorso che vorrà intraprendere, fuori o dentro la politica.
Per quale motivo un cittadino dovrebbe votarvi?
Perché conserveremo quei principi e quei valori da cui siamo nati. E perché abbiamo un programma ben definito, delle finalità ben costruite e anche un progetto di partecipazione da parte dei cittadini.
E il Movimento?
Non lo so, per noi è importante rappresentare quegli italiani che oggi non si sentono rappresentati in parlamento da questo governo. Noi da qui partiamo, da coloro che vorrebbero un dibattito più alto e fruttuoso e non appiattito uno sull’altro perché quando si fa un governo tutti insieme al di là di qualche bandierina poi la differenza non si vede.
Non mi aspetto granché di buono da questo governo. Non abbiamo pregiudizi o battaglie di principio nei confronti di nessuno, andremo a guardare i provvedimenti, se andranno verso il bene comune per noi andranno bene, altrimenti faremo un’opposizione puntuale.
Lei è stata ministra nel Conte I. Cosa pensa di lui e del valore che potrà avere nel rilancio del M5s?
Conte è sicuramente una brava persona, si è ritrovato a gestire un’emergenza unica e ha fatto il massimo di quello che si poteva fare. Si è trovato anche a mediare con forze molto differenti, la Lega e il Pd. Gli auguro di trovare le soluzioni che sono nelle sue aspettative per il M5s. Quando nascerà il nuovo progetto di Conte valuteremo. Finora è chiaro che lui non ha molti strumenti, ma immagino che stia guardando dentro.
Qual è la sua valutazione dell’operato di Di Maio negli ultimi mesi? È ancora una risorsa per il Movimento?
Non condivido la sua posizione tra l’ambiguo e il troppo spostato soltanto su Israele, cioè fermiamo i razzi di Hamas, ma non dall’altra parte.
Queste decisioni sono state anche un po’ in contraddizione con quello che noi avevamo sostenuto prima. Poi sarà il Movimento a decidere se è ancora una risorsa. Ho visto che si è detto a favore del decreto Semplificazioni, ma è un sistema che non mi vede d’accordo, mi auguro che venga cambiato.

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