La senatrice a vita Liliana Segre è stata rieletta presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato. Era stata la stessa Segre a proporre la ricostituzione della Commissione, già voluta nella precedente legislatura, e lo scorso 19 gennaio il Senato ne aveva approvato l’istituzione all’unanimità. 

Subito dopo la rielezione di martedì, Segre ha detto a Senato tv che «c’è tantissimo lavoro da fare», già a partire dagli asili, dove sono già presenti tracce di istigazione all’odio. «Ma sono sicura che le persone elette insieme a me e tutte le audizioni che verranno saranno di grande aiuto», ha aggiunto.

La Commissione è costituita da 20 membri, in ragione della consistenza dei gruppi, e deve osservare, studiare e intervenire su fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza verso persone o gruppi sociali in base a etnia, religione, orientamento sessuale o condizioni fisiche o psichiche particolari. 

L’operato della Commissione

L’approvazione della Commissione al Senato con voto unanime, a gennaio, aveva dimostrato, secondo Segre, «un’atmosfera diversa» rispetto alla precedente legislatura, quando il gruppo di lavoro si era formato nonostante Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si fossero astenuti dal votare.

La Commissione si occupa di vigilare su «questioni cruciali, come la libertà di espressione e la tutela della dignità della persona», aveva detto Segre in Senato, presentando le due esigenze come complementari. 

La senatrice a vita aveva inoltre elogiato il «lavoro proficuo» svolto nella pregressa legislatura, rivolto soprattutto al dilagare dell’hate speech in rete, ovvero commenti diffamatori o denigratori che utilizzino Internet come cassa di risonanza per discriminazioni, pregiudizi e diffusione di notizie false. 

Uno sguardo al futuro 

Nel programma di lavoro della Commissione per la nuova legislatura rientrano diversi temi che hanno segnato gli ultimi anni, a partire dai cambiamenti (e licenziamenti) all’interno di colossi come Amazon, Twitter o Meta. 
Come evidenziato dalla senatrice Segre, se grandi società responsabili della comunicazione online attraversano delle problematicità, anche i contenuti ne risentono e diminuisce la vigilanza sul dilagare dell’hate speech.

Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva al Senato e componente della Commissione, ha commentato così la rielezione di Segre: «Da parte nostra c’è stato sempre il massimo appoggio a questa scelta. Abbiamo sostenuto che Liliana Segre presidente fosse la soluzione più naturale, per la storia e il ruolo svolto dalla senatrice a vita nel promuovere l’istituzione della Commissione nella scorsa legislatura e per la dedizione e lo spirito con cui sono stati portati avanti i lavori sotto la sua presidenza». Paita ha ribadito massimo impegno nel futuro per estirpare odio razziale e intolleranza dal paese. 

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