Angelo Bonelli, il leader di Europa Verde, ammette di essere  turbato: «C’è stata un’incapacità di selezione nella candidatura», ha detto live intervistato da Repubblica. Oggi Bonelli in parlamento è “vicino di banco” di Aboubakar Soumahoro, colpito dallo scandalo delle coop gestite dalla moglie e dalla suocera, e Bonelli se la prende con i media che per anni hanno dato spazio al sindacalista dei braccianti, dal programma tv di La7, Propaganda Live, all’Espresso: «Sfido chiunque… lo invitavano, gli hanno dedicato una copertina».

Dalle immagini del suo ingresso alla camera con gli stivali sporchi di fango non è passato nemmeno un mese, e il deputato Soumahoro, dopo un colloquio di sei ore con i leader dei Verdi e di Sinistra Italiana, Bonelli e Nicola Fratoianni, mercoledì sera, ha deciso di autosospendersi dal gruppo. Così, spiegano i due leader, potrà approfondire la vicenda che vede la suocera indagata per malversazione dalla procura di Latina: «Lo abbiamo trovato sereno e determinato», comunicano Fratoianni e Bonelli insieme alla capogruppo Liliana Zanella.

L’atto politico

Di fatto la sua attività parlamentare, risponde il suo ufficio stampa, risulterà invariata. Il deputato continuerà a intervenire in commissione Agricoltura, di cui fa parte, alle sedute dell’Aula di Montecitorio e alle votazioni. Il segretario di Sinistra Italiana, Fratoianni, conferma a Domani che non ci saranno risvolti, per così dire, pratici, ma puntualizza: «È un atto politico».

ll non detto è che Bonelli è molto irritato, e sia Bonelli sia Fratoianni, avrebbero voluto più chiarezza da parte del loro candidato. In primo lugo che li informasse del fatto che la moglie lavorava nell’accoglienza insieme alla madre. Soumahoro sta cercando di capire meglio la situazione della sua famiglia, ma anche la propria con la Lega braccianti, e i due leader gli stanno lasciando tempo perché renda chiara la sua posizione.

Aboubakar Soumahoro, hanno scritto nella nota, «ha esposto il suo punto di vista e ha annunciato l'intenzione di rispondere punto su punto e nel merito alle contestazioni giornalistiche ribadendo la sua assoluta estraneità alle vicende. Naturalmente sarà lui a farlo, nelle forme e nei tempi che riterrà più opportuni».

Alleanza Verdi e Sinistra non hanno obiettato: «Rispettiamo questa scelta che seppur non dovuta, mostra il massimo rispetto che Aboubakar Soumahoro ha delle istituzioni e del valore dell'impegno politico per promuovere le ragioni delle battaglie in difesa degli ultimi che abbiamo sempre condiviso con Aboubakar - continuano Bonelli, Fratoianni e Zanella -. Siamo fiduciosi, considerato quanto riferitoci, che la vicenda possa essere chiarita in tempi rapidi e senza alcuna ombra». Questa sera Soumahoro interverrà a Piazzapulita dove porterà avanti la sua difesa pubblica.

Il caso

Il caso è scoppiato la settimana scorsa, quando è emersa la notizia delle indagini della Guardia di Finanza sulle due cooperative Karibu e Consorzio Aid, gestite dalla suocera del parlamentare Marie Therese Mukamitsindo e dalla moglie Liliane Murekatete. Gli approfondimenti della Gdf, come raccontato da Domani, hanno finora mappato solo i finanziamenti pubblici per milioni ottenuti dal 2018 al 2020, per capire se sono stati spesi o meno secondo le regole.

Ora i militari dovranno setacciare pure bonifici, entrate e uscite degli ultimi due anni durante i quali il conto economico delle attività di famiglia è precipitato, provocando la crisi che ha portato 26 lavoratori a cui non venivano pagati gli stipendi per 400mila euro («è colpa degli enti che a loro volta sono indietro con le erogazioni», risponde Mukamitsindo) a rivolgersi al sindacato UilTucs, che ha fatto scoppiare il caso sui giornali. Intanto è arrivata la conferma che risulta direttamente indagata Mukamitsindo.

Nel 2019 era stato realizzato un dossier sui centri gestiti dalle cooperative, ed Elena Fattori, rispondendo a questo giornale, ha riferito che alcune cose non andavano come avrebbero dovuto: «In quel centro non avrei messo manco i cani». Il centro gestito dalla cooperativa Karibu a cui si riferiva l’esponente politica, oggi risulta chiuso.

A questo si aggiunge anche una questione che riguarda direttamente Soumahoro, ovvero l’utilizzo dei fondi per una campagna portata avanti durante la pandemia mentre era parte dell’Usb. Un dirigente nazionale del sindscato con un commento sui social aveva chiesto conto di dove fossero finiti i soldi, alcune centinaia di migliaia di euro, raccolti attraverso ripetute sottoscrizioni finalizzate a portare cibo, durante il periodo del lockdown, nei ghetti dove, si legge in un comunicato Usb, vive una fetta importante del bracciantato migrante del nostro Paese. 

Il sindacato ha riferito che c’era allora una discussione, che poi si interruppe, sulla possibilità di utilizzare quelle risorse per garantire la gestione di uno sciopero di alcuni giorni e avere a disposizione risorse importanti avrebbe permesso di sopperire alle giornate di mancata retribuzione attraverso una sorta di “cassa di resistenza”.

La discussione non proseguì anche perché nell’estate di quell’anno, era il 2020, Soumahoro decise di lasciare l’Usb e dare vita al movimento degli invisibili. Di lì a poco, sempre Soumahoro, rese nota la nascita della Lega dei braccianti. Anche di questo, i dirigenti del suo gruppo parlamentare gli chiedono conto.

© Riproduzione riservata