Se l’obiettivo di Fratelli d’Italia è superare il 26 per cento alle prossime europee, ogni sfida conta e i risultati delle amministrative del fine settimana non sono benauguranti, almeno nella circoscrizione Nord-orientale.

A portare grattacapi al partito di Giorgia Meloni è il piccolo Trentino, territorio governato dal centrodestra guidato dal leghista Maurzio Fugatti e dove proprio la premier è stata in visita durante il festival dell’Economia, anche con l’intento collaterale di dare una spinta al partito locale.

In palio questo fine settimana è stata la guida di Rovereto, seconda città più grande del Trentino e andata a elezioni anticipate dopo che il sindaco uscente, Francesco Valduga, si è candidato – perdendo – come presidente della provincia per il centrosinistra.

Città storicamente guidata dal centrosinistra, vincerla prima delle europee sarebbe stato un bel colpo per i patiti di maggioranza in provincia e a livello nazionale. Tuttavia, le divisioni interne hanno fatto sì che Fratelli d’Italia corresse in autonomia, rendendo improbabile una vittoria al primo turno del candidato degli altri partiti di centrodestra.

Dinamiche territoriali a parte, il risultato è però un pessimo segnale per FdI, che si è fermato a un misero 10 per cento. Risultato obiettivamente deludente e che prosegue la striscia negativa iniziata alle scorse provinciali, dove FdI si è fermata al 12 per cento.

Lo scontro interno

«Il disastro a Rovereto è l’ennesima prova negativa della gestione locale del partito», la bollano fonti interne e in rotta con Alessandro Urzì, deputato ed eminenza grigia all’ultimo congresso, che ha eletto il suo uomo Alessandro Iurlaro. 

Negli ultimi mesi, infatti, è maturato uno scontro senza esclusione di colpi che ha visto da un lato Urzì, che fa riferimento alla filiera nazionale del ministro Franceso Lollobrigida e Giovanni Donzelli; dall’altro il gruppo degli amministratori locali che sono legati invece al ministro Adolfo Urso, a partire dalla deputata Alessia Ambrosi, oggi candidata di FdI all’Europarlamento e che puntava a diventare segretaria provinciale ma è stata fermata da una sospensione dei probi viri.

Proprio la presenza di Meloni in Trentino ha reso palese questa spaccatura: nonostante la candidata ora in corsa sia Ambrosi e dunque si sarebbe potuta giovare di qualche scatto con la premier, la vicepresidente del consiglio provinciale Francesca Gerosa si è presa la scena, scalzandola da ogni inquadratura. Tanto da forzare il protocollo e andare ad accogliere la premier all’ingresso del teatro, insieme al presidente Fugatti e al sindaco di Trento che da cerimoniale avrebbero dovuto essere le due autorità presenti.

Il risultato negativo alle comunali di Rovereto, tuttavia, è arrivato anche in via della Scrofa e - secondo chi tiene i rapporti con il partito nazionale - Roma non ha gradito la scivolata. L’evidenza, infatti, è che FdI voli in Trentino come a livello nazionale quando si tratta di un voto politico (con il 24 per cento alle scorse politiche), ma poi venga sistematicamente ridimensionato nei risultati amministrativi, figli di scelte più locali.

Ora, dunque, la strada sarà più in salita anche per Ambrosi, che si presenterà al voto dell’8 e 9 giugno con il misero 10 per cento raggranellato a Rovereto, dove il ballottaggio si svolgerà senza FdI.

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