«Diamo un messaggio forte motivazionale, cioè che le restrizioni stanno dando i loro frutti». Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, presentando i dati del monitoraggio regionale della cabina di regia. «La curva epidemica rimane sotto controllo, pur con un lieve incremento del valore di Rt su base nazionale. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza un'adesione convinta da parte di tutti gli italiani a quanto è stato deciso e proposto per contenere la diffusione del virus».

Le regioni a rischio 

Ma quali sono le regioni in cui la situazione è più critica? Lo ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità: «Liguria, Calabria e Veneto hanno superato l'Rt 1, che vuol dire la probabilità che i casi crescano e la circolazione aumenti. Basilicata, Lombardia e Puglia hanno l'Rt intorno all'1 e Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche poco sotto l'1».

Secondo Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, «ci troviamo in una situazione in cui abbiamo una tendenza alla diminuzione dell'incidenza, anche se è ancora elevata, con una lieve tendenza all'aumento dell'Rt. Quindi è una situazione di transizione. Non capiamo se possiamo essere ottimisti».

Il vaccino

«Dopo una notte buia, profonda e dolorosa sia per le persone che hanno persona la vita sia per l'impatto socio-economico, il nuovo anno lo salutiamo un raggio di sole», ha detto però Locatelli. «Leggere ogni tanto, stamattina come ieri, che l'Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi del continente, mi sembra francamente ingeneroso. Il successo di una campagna vaccinale non si può valutare dopo quattro giorni».

© Riproduzione riservata