Al meeting di Rimini l’ex ministro dello Sviluppo ha ribadito la stima verso l’ex presidente del Consiglio
Questo articolo fa parte di “Razza Poltrona”, la nuova rubrica di Domani, a cura di Stefano Iannaccone, che svela i retroscena del palazzo e racconta gli angoli nascosti del potere. La prima uscita avviene in occasione del quinto compleanno di Domani. Per questo numero, gli articoli di “Razza Poltrona” sono liberamente accessibili.
In tempi di affanni per Ursula von der Leyen, costretta a schivare mozioni di “sfiducia”, c’è chi immagina un cambio al timone della commissione europea. I presenti all’ultima edizione del meeting di Comunione e liberazione raccontano che, al termine del discorso a Rimini, Mario Draghi si è intrattenuto a chiacchierare con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, in virtù di un antico rapporto. L’ex ministro dello Sviluppo ha ribadito la stima verso Draghi. Secondo i ben informati, tra una battuta e l’altra, ha rivelato di vederlo benissimo alla presidenza della Commissione europea al posto della traballante von der Leyen. Troppa grazia per Draghi, ufficialmente intenzionato a dare un contributo esterno e indipendente senza avviare una campagna che, a oggi, non avrebbe ragion d’essere perché c’è già una presidente in carica. Ma la suggestione di Lupi, molto stimato e apprezzato da Giorgia Meloni, sarà riferita alla premier alla prima occasione utile. (Fr. Mit.)
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