«Tra il Movimento e Rousseau può e deve essere definito un accordo, tra l'altro previsto dallo Statuto, che definisca al meglio quello che già avviene nella realtà, ossia che il Movimento ha la gestione politica decidendo, per esempio, le votazioni, i quesiti, le regole di candidature o tutti gli aspetti di indirizzo politico, mentre Rousseau si occupa di promuovere i metodi e gli strumenti di partecipazione a supporto di quell'indirizzo.

Questo accordo deve essere una partnership basata su valori, principi e progetti condivisi che ci si impegna reciprocamente a rispettare». Lo ha detto Davide Casaleggio in un'intervista al Corriere della Sera in cui si è detto «soddisfatto» degli Stati generali del M5S e ha annunciato la presentazione per lunedì di un piano 20/21 per la sua azienda.

Secondo Casaleggio, «è necessario lavorare al trasferimento di competenze e di esperienze mettendo al centro la formazione per “passare il testimone”. Chiederemo a tutti gli eletti che stanno concludendo il secondo mandato di diventare 'docenti' e formare chi un giorno andrà al loro posto».

Casaleggio liquida le voci che lo vedono con Di Battista un pericolo per la maggioranza di governo come «timore infondato. Per adesso mi sembra sia una questione consultiva», ha aggiunto in merito alle manovre di avvicinamento tra maggioranza e opposizione. «Se dovesse esserci un cambio di maggioranza necessario credo si dovrà chiedere agli iscritti come si è fatto lo scorso anno e anche l'anno prima».

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