La lezione del caso Montante

La nuova mafia trasparente che assedia le istituzioni

LaPresse/Mattia Gravili
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  • L'originalità che si rintraccia fra le pieghe delle motivazioni della sentenza di primo grado su Antonello Montante è proprio la presenza di una forma di mafia anche in assenza dell'articolo 416 bis del codice penale, l'associazione mafiosa.
  • Questa “cosa” abbiamo provato a descriverla in tanti modi. L'abbiamo chiamata “bianca”, per distinguerla da quella rosso sangue delle stragi. O “silente”, o “sommersa”
  • Si tratta di una una mafia che si è servita dei poteri dello Stato e contemporaneamente «li ha usati non con la complicità dei singoli ma «con l'assedio delle istituzioni»

Forse è il documento giudiziario che più di altri spiega quali sono oggi, e come si muovono, gli organismi criminali in Italia. Sicuramente è quello che cede meno alle banalizzazioni, che prova a spostare più avanti il confine di cosa è mafia e di cosa non lo è, che supera schemi stantii e guarda più al futuro che al passato. Intanto è un atto ufficiale che dà una definizione convincente di ciò che ha rappresentato il cosiddetto sistema Montante: è una “mafia trasparente”. Quella che si vede e

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