Il docente di neurobiologia vegetale spiega che la fondazione – contenuta nel ddl Bilancio in discussione in parlamento – si occuperà di transizione ecologica e di «mettere alberi dove possibile». Per lui non è una duplicazione di Ispra o del Cnr: «in Italia c’è la mania dei monopoli». Il professore esclude che sia un primo passo per un coinvolgimento politico
- Il professore di neurobiologia vegetale Stefano Mancuso è stato coinvolto dall’esecutivo per la fondazione contenuta nel disegno di legge di bilancio, attualmente in discussione in parlamento. Le città, spiega, «sono il motore della nostra aggressione all’ambiente».
- La fondazione si occuperebbe di ricerca, consulenza e formazione per «mettere alberi dove possibile». Le città infatti sono oggi causa del 75 per cento delle emissioni di CO2 del pianeta.
- Mancuso non crede che sia una duplicazione di altri istituti che si occupano di ricerca ambientale come Ispra o Cnr: «In Italia c’è la mania dei monopoli» ed esclude un futuro coinvolgimento in politica: «Spero di avere una certa dignità come scienziato e continuare a fare questo»