Serviranno 2mila euro per i cittadini extracomunitari che non hanno diritto all’iscrizione obbligatoria del Servizio sanitario nazionale, e che lo potranno fare volontariamente. È una delle misure anticipate dal ministero dell’Economia e finanza, ma è servito poi un chiarimento – fatto da un altro ministero, quello della Salute – per chiarire un dubbio che stava già facendo discutere (e che vi avevamo riportato in una prima versione di questo articolo).

Il punto sta proprio in questa differenza fra iscrizione volontaria e obbligatoria, un distinguo tecnico che aveva fatto pensare in un primo momento che il contributo fosse chiesto a ogni extracomunitario residente in Italia.

«La norma contenuta nella manovra finanziaria 2024 si riferisce a specifiche categorie, non aventi diritto all’iscrizione obbligatoria, che possono iscriversi volontariamente al Servizio sanitario nazionale attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale come disciplinato dal Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 attualmente vigente», ha spiegato infine il ministero della Sanità.

«La norma si limita ad aggiornare l’ammontare del contributo forfettario previsto»

Come funziona adesso

Attualmente gli stranieri regolari possono infatti accedere gratuitamente al Servizio sanitario, se hanno diritto all’iscrizione obbligatoria. Se si ha un regolare permesso di soggiorno, per l’iscrizione basta rivolgersi all’asl del comune di residenza anagrafica. 

È diverso il caso se si è temporaneamente in Italia, per un periodo non superiore a 90 giorni. Si può comunque usufruire delle prestazioni sanitarie urgenti e di elezione dietro pagamento delle relative tariffe regionali. Non è prevista l’iscrizione al Sistema sanitario nazionale, tranne che per gli studenti e le ragazze alla pari, per i quali è appunto chiesto un contributo forfettario annuale.

L’equivoco

La prima nota del Mef si riferiva genericamente ai «residenti stranieri cittadini di paesi non aderenti all’Unione europea». Da qui sono nati l’equivoco e le proteste.

Specificava che sarebbe stata prevista per loro «la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Sistema sanitario nazionale, versando un contributo di 2.000 euro annui. L'importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari».

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