La manovra delle mance, soldi alla fondazione vicina a Mantovano. Sventato il blitz contro i lavoratori sottopagati

La peggiore manovra degli ultimi decenni sta per essere approvata dal Senato per poi approdare alla Camera con il via libera definitivo atteso il 30 dicembre. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ammesso il percorso «tortuoso», ma si è detto soddisfatto per aver raggiunto la «vetta». Non poteva fare altrimenti. La legge di Bilancio ha lasciato pesanti scorie nella Lega con Matteo Salvini sulle barricate contro il suo governo e il ministro espressione del suo partito. Intanto la premier, Giorgia Meloni, rivendica il risultato di una manovra che, fin dalla sua presentazione, è stata giudicata esangue. Senza impatto sul Pil, ma colpendo le pensioni per cui resta un aumento nei prossimi anni e la riduzione di risorse per il pensionamento per i lavori precoci e usuranti. Giorgetti ha voluto essere presente alle prime battute della discussione generale a palazzo Madama, nonostante il clima fosse avvelenato. Il confronto in aula è addirittura iniziato senza nemmeno avere il testo definitivo. Anche all’ultima curva, durante la discussione generale al Senato, c’è stata l’ennesima figuraccia: lo stop alla norma salva-imprenditori, che suonava come un’ulteriore beffa ai lavoratori sottopagati. Secondo un emendamento inserito a fari spenti, i titolari delle aziende «non saranno tenuti a corrispondere la differenza nel caso si siano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi». Un cavillo per negare gli arretrati ai dipendenti fermato dal Quirinale proprio poche ore prima della votazione finale. «Non solo non vogliono il salario minimo, ma privano anche i lavoratori e le lavoratrici delle retribuzioni dovute», aveva detto la deputata del Pd, Chiara Gribaudo. «Norma vergognosa infilata col favore delle tenebre», ha sottolineato il leader dei Cinque stelle, Giuseppe Conte. L’Aiuto di Mantovano Ma tra una lite e un blitz, ha trovato spazio il “mancettificio”, a dispetto dell’impegno di palazzo Chigi di escludere micro-norme. All’incasso è passata anche la fondazione pontificia Aiuto alla chiesa che soffre (Acs), che ha come funzione quello di avviare progetti a favore dei fedeli cattolici in tutto il mondo, molto vicina al governo. La manovra ha infatti stanziato mezzo milione di euro per il supporto alla sua attività. Di sicuro la branca italiana di Acs vanta ottimi uffici con il governo: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, è stato uno dei presidenti, mentre Alessandro Monteduro, il collaboratore più fidato di Mantovano, ne è stato il direttore. I due hanno cementato proprio in quell’organismo il loro rapporto. I contatti giusti aiutano un po’ tutti. Un altro milione di euro arriva per il Festival dei due mondi di Spoleto 2026 con un emendamento del senatore di FdI, Francesco Zaffini, che ha un legame diretto con quella manifestazione. Il king-maker del festival è Mauro Luchetti, attuale componente del cda della fondazione del festival di Spoleto, amico personale di Zaffini. Altre situazioni hanno forgiato sinergie politiche tra il nazionale e il locale. Per il comune Latina c’è stato “l’asse di ferro” Lega-Fratelli d’Italia. L’amministrazione, guidata dalla sindaca meloniana, Matilde Eleonora Celentano, incasserà 4 milioni di euro da dividere nel prossimo biennio per rifare le strade. La firma sull’emendamento è stata della Lega, con la benedizione di Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia), presidente della commissione Bilancio e punto di riferimento del suo partito nella provincia pontina. Lo stesso Calandrini ha ottenuto l’istituzione della zona franca doganale Latina-Frosinone. Una novità per quei territori che favorisce la sospensione dei tributi e abbatte i costi della burocrazia. E ancora: aumentano le risorse per vari enti, sempre nell’ambito culturale, come l’accademia di Imola, presieduta dall’ex ministro Corrado Passera. Sui territori, si diceva, sono piovuti altri soldi, grazie a sapienti manine. A Napoli andranno ben 6 milioni di euro per la celebrazione dei 2.500 anni dalla nascita della città. Un progetto che era molto caro all’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proseguito dal successore Alessandro Giuli. Gli aeroporti di Forlì, Parma e Rimini saranno esentati dall’imporre l’addizionale comunale, beneficiando di 700mila euro di risorse pubbliche. A Vibo Valentia arrivano 700mila euro in totale da suddividere tra la costruzione di una parrocchia e di una scuola. La provincia calabrese è uno dei feudi di Giuseppe Mangialavori (FI), presidente della commissione Bilancio alla Camera, a cui non mancano interlocutori al Senato. Puntuali arrivano soldi alla società Sport e Salute, sempre più a trazione meloniana: nella pioggia di finanziamenti, il provvedimento eroga altri 2 milioni di euro. Insomma, la manovra è stata molto particolare per l’iter. Ma certe abitudini resistono a qualsiasi intemperia.