Bastone e carota. Marina Berlusconi «apprezza» l’operato generale del governo Meloni ma decisamente non la tassa sugli extraprofitti. Intervenendo a margine dell’assemblea di Confindustria Berlusconi esprime «grandi perplessità» di merito e di metodo, nonostante «comprenda le motivazioni» del prelievo deciso dal governo sulle banche. 

«Non mi piace il termine extraprofitto – dice –. Lo trovo fuorviante e anche demagogico. Chi stabilisce quanto profitto è extra e quanto è normale? E qual è la misura? Il provvedimento si presta a diversi dubbi, anche costituzionali. Se attuato rischia di rendere il nostro paese meno attrattivo. Mi auguro che il Parlamento possa modificare la norma rendendola più equilibrata».

Una stroncatura molto netta verso un provvedimento inviso a Forza Italia ma rivendicato sia da Meloni sia da Salvini, in una gara di fermezza con le banche. Per il resto la presidente di Fininvest tranquillizza: «Ho apprezzato molto l'approccio responsabile del governo e di Giorgia Meloni, sia per la gestione dei conti pubblici sia in politica estera. Sono passati solo 12 mesi, restano ancora 4 anni la legislatura è ancora lunga ed ha tante sfide e problemi da affrontare e va tenuto presente che il governo si è trovato ad affrontare una situazione economica complicata».

«Da imprenditrice – aggiunge – do grande valore alla stabilità, sono contenta che il paese abbia un governo espressione della volontà popolare, non accadeva da 12 anni e vi ricordate chi era allora il premier...».

Considerazioni molto politiche ma nessuna discesa in campo, neanche nella confederazione degli industriali. «Stimo molto Antonio Tajani - afferma Marina - abbiamo sempre dichiarato che rimarremmo vicini al partito, è una questione di amore e rispetto nei confronti di nostro padre. Tajani sta guidando il partito con forte senso di responsabilità». Ancora più prudente su Confindustria. «Non sono interessata. Sono impegnata con le mie aziende, amo il mio lavoro».

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