Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Mazara del Vallo per dare la solidarietà del Quirinale alle famiglie dei pescatori trattenuti in Libia dal primo settembre. Mattarella ha detto di stare seguendo personalmente la vicenda.

Lo scrive su Facebook il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci: «Ho ricevuto pochi minuti fa la telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che mi ha rappresentato la sua vicinanza ai familiari dei 18 pescatori di Mazara del Vallo ancora trattenuti in Libia da oltre due mesi». Mattarella «ha riferito di seguire la vicenda da vicino con aggiornamenti quotidiani; mi ha chiesto di riportare parole di conforto e di speranza a tutta la comunità dei pescatori della nostra città». Il sindaco ha apprezzato: «Sono onorato e orgoglioso di avere ricevuto la chiamata della più alta carica dello stato, segno evidente che le istituzioni ci sono vicine».

Le autorità di Bengasi dopo aver trattenuto i pescatori hanno proposto all'Italia uno scambio, i pescatori in cambio di quelli che la Libia riferisce essere calciatori attualmente in arresto in Italia. Quattro giovani libici sono infatti stati arrestati in Sicilia nel 2015 e condannati dalla Corte d'assise di Catania e poi dalla Corte d'appello, con l'accusa di avere fatto parte del gruppo di scafisti responsabili della cosiddetta «Strage di Ferragosto» in cui morirono 49 migranti. Sono Joma Tarek Laamami, di 24 anni, Abdelkarim Al Hamad di 23 anni, Mohannad Jarkess, di 25 anni, Abd Arahman Abd Al Monsiff di 23 anni.

La difesa dei quattro si basava sulla posizione che il viaggio li avrebbe visti complici involontari. Stando alla loro ricostruzione infatti si erano imbarcati anche loro per fuggire dalla Libia e i veri trafficanti avevano offerto loro il viaggio a un prezzo ridotto a patto che si occupassero di pilotare le barche.

© Riproduzione riservata