«Su quali basi costruire la nostra speranza per i giorni che verranno?» è la domanda con cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esordisce, nell’incontro con le istituzioni per gli auguri di fine anno.

«Stiamo vivendo un tempo affascinante e difficile», dice, ricordando il post pandemia, le guerre («L’inammissibile invasione dell’Ucraina» e «l’inaccettabile numero di vittime civili a Gaza»), gli effetti del mutamento climatico e alle vecchie disuguaglianze se ne aggiungono di nuove, compresa quella «digitale».

Il prepotente avvento delle nuove tecnologie e dell’Intelligenza artificiale ci pone davanti a un «tornante della storia che mette in discussione gli equilibri precedenti, sociali, culturali e anche antropologici» e «la crisi geopolitica rischia di travolgere l’ordine mondiale disegnato decenni addietro, senza che se ne veda uno nuovo». Questa fragilità si coniuga con una «velocità inedita» dei mutamenti, che può produrre «sconvolgimenti».

L’Intelligenza artificiale

«Il cambiamento in atto presenta potenzialità e rischi», dice Mattarella, «è la sfida più alta per la politica».

Il progresso scientifico offre positivi strumenti come la Ai e le potenzialità delle nuove tecnologie in campo energetico per uno sviluppo ecosostenibile, ma bisogna valutarne «gli effetti sul mercato del lavoro». Tuttavia le nuove condizioni «non possono essere rifiutate, ma pone l’esigenza di ricollocare i lavoratori nei settori in contrazione». Inoltre è nei fatti «patrimonio esclusivo delle grandi multinazionali», che «possono condizionare i mercati con l’uso dei dati personali», compreso «il mercato della politica». Di qui «l’esigenza di regole, non ostacoli, a garanzia dei cittadini, per evitare che pochi gruppi possano condizionare la democrazia».

L’Ue si è posta il «decisivo problema della privacy dei cittadini», ha detto, citando 1984 di George Orwell.

Il potere

«Assistiamo a fenomeni di concentrazione di potere», alternativi a quelli con prerogative statali: la privatizzazione della forza nelle guerre, con milizie private che si sostituiscono agli eserciti; lo spazio e l’esplorazione sottomarina, con oligarchi che si sfidano per la loro conquista; le piattaforme social che agiscono «come contropoteri». 

«Il fenomeno non è nuovo nella storia: grandi corporazioni hanno condizionato gli stati. Con la democrazia gli stati non dipendono più da singoli interessi». Gli interessi dei gruppi finanziari «vanno rispettati ma nelle regole della convivenza civile», ha spiegato.

Il confine tra bene e male, interesse e giustizia, vero e falso dipende «dalle nostre scelte e dai principi irrinunciabili della nostra civiltà»:

La pace e la democrazia «non sono scontate» a partire dalla «libertà di essere, di accedere a fonti di informazione indipendenti», ha detto riferendosi anche alla violenza sulle donne.

«La libertà è la premessa di pace, giustizia, tolleranza e solidarietà. Le istituzioni e l’equilibrio tra i poteri, l’imparzialità della pubblica amministrazione si fondano sulla libertà e sono garanzia di libertà dei cittadini».

Il presidente ha ricordato la flessione nella partecipazione al voto come problema rispetto all’attivo coinvolgimento nella vita della repubblica, chiedendo a tutti «di fare la loro parte».

«La presidenza italiana del G7 sarà una opportunità per trovare soluzioni su governo delle migrazioni, sicurezza alimentare e regolamentazione della intelligenza artificiale», ha concluso Mattarella.

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