Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’Italia si avvia a una «nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze» grazie alla cooperazione internazionale. Lo ha detto ieri sera in occasione del concerto alla vigilia della Festa della Repubblica.

Non si svolgerà la parata a via dei Fori Imperiali e non ci sarà l’apertura dei giorni del Colle ai cittadini. I 75 anni della Repubblica cadono nel secondo anno di pandemia. In attesa del discorso a chiusura delle celebrazioni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella questa mattina ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria. Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli ha poi passato in rassegna il reparto d'onore schierato con Bandiera e Banda.

Il presidente Mattarella ha, quindi, deposto una corona d'alloro al Sacello del Milite Ignoto, alla presenza dei presidenti di Senato e Camera, del presidente del Consiglio dei ministri e del presidente della Corte Costituzionale. Al termine, le Frecce Tricolori hanno sorvolato su Piazza Venezia.

Ieri ha parlato al corpo diplomatico e inviato il suo messaggio alle Forza Armate inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli: «Il voto per la Repubblica consentì all’Italia di intraprendere il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello sviluppo» e ha ricordato il primo voto delle donne: «Un patto di cittadinanza sancito dal suffragio universale che, per la prima volta, includeva in maniera completa il voto femminile. Gli italiani e le italiane, insieme, per una nuova Italia».

L’apertura delle celebrazioni

Il primo passaggio dei festeggiamenti è stato internazionale, Mattarella ha detto accogliendo il corpo Diplomatico che bisogna «contribuire a realizzare un mondo in pace, in cui i diritti della persona e dei popoli trovino piena attuazione, secondo regole assunte dalla comunità internazionale. Il tradizionale concerto eseguito dall’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia diretta dal maestro Jakub Hruša, si è svolto senza il ricevimento per le alte cariche dello Stato.

Mattarella ha lanciato il suo messaggio di concordia: «È questa dimensione del multilateralismo – radicata nella nostra Costituzione – che ha espresso l’autentica vocazione del nostro Paese», insiste Mattarella, riproponendo un concetto basilare del suo mandato da presidente della Repubblica: «Ogni atto di forza contro» i diritti della persona e dei popoli «danneggia la causa della pacifica coesistenza e del sereno sviluppo di relazioni basate sul rispetto del diritto internazionale. La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale».

Ora dopo la terribile esperienza della pandemia, la cooperazione «ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla».

Il presidente della Repubblica ha ricordato che presto arriveranno i finanziamenti per la ripresa: «Il paese – ha detto ancora - è ora di fronte ad opportunità di ampio respiro, grazie anche alle pianificazioni e agli investimenti a livello europeo». In questa delicata fase, cruciale è il ruolo svolto dai Prefetti e amministratori locali «punto di forza essenziale per arginare la recrudescenza del contagio e assicurare la tenuta della coesione sociale».

Mattarella ha voluto esprimere la sua gratitudine «a ciascun cittadino che, con il proprio senso civico e il rispetto delle regole, ha dato il suo personale contributo alla lotta contro il virus. Il mio pensiero, in particolare, è per gli anziani e i giovani, radici e futuro della Nazione, che hanno subito in modo rilevante, nei propri percorsi di vita, l’impatto della crisi».

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