«Un augurio ancora più intenso a chi ha perduto il lavoro in questi mesi a causa della frenata di molte attività economiche, a chi si trova ad affrontare crisi e ristrutturazioni aziendali, a chi è costretto, magari da tempi ancor più lunghi, a impieghi precari e mal pagati, a tutte le persone e le famiglie che vivono in condizioni di povertà». Questo il discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel giorno della Festa dei Lavoratori. Pirma ha deposto una corona di fiori sul Monumento dedicato alle vittime del lavoro, presso la sede Centrale dell’Inail. Un ricordo che si ripete ogni anno. Poi le celebrazioni al Quirinale. Mattarella ha parlato di occupazione femminile e delle condizioni dei lavoratori immigrati: «Un campo, questo, in cui non sono tollerabili sfruttamento e violenza nei confronti dei lavoratori immigrati, che contribuiscono al benessere della nostra comunità e non si può consentire che vivano in condizioni non compatibili con la dignità delle persone» ha affermato. Il presidente della Repubblica ha ricordato anche «il Concertone» del Primo Maggio»: «Formulo un augurio ai sindacati che lo organizzano, agli artisti, ai giovani a cui è rivolto: vuole essere anche un segno di ripresa per la musica, lo spettacolo, la cultura, affinché siano nuovamente fruibili dal vivo e possano contribuire alla ripartenza». La pandemia sta acuendo le disuguaglianze tra nord e sud e le spaccature interne: «Stiamo attraversando un passaggio stretto e difficile. Per questa ragione la festa di oggi reca con sé un appello all’unità ancora più forte». 

Mentre si combatte la pandemia «la battaglia per il lavoro è una priorità che deve unire gli sforzi di tutti: lavoratori e imprenditori, istituzioni e forze sociali, mondo delle professioni, della ricerca, della cultura. È questa l’ambizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza». La società, ha aggiunto, «vive di differenze, di interessi diversi, di dialettica, anche di contrasti. I momenti risolutivi, però, ci devono far riconoscere il bene comune e farlo perseguire».

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha anticipato che ci sarà un progetto per l’occupabilità.

Chi rischia di perdere il lavoro

Anche Orlando ha posto l’accento sulla disoccupazione: «Ora il nostro massimo sforzo deve essere concentrato verso chi il lavoro l'ha perso o rischia di perderlo, verso chi ha dovuto interrompere la propria attività a causa della crisi sanitaria ma anche verso chi è sottoposto a condizioni di sfruttamento, caporalato e mancanza di tutele adeguate». Le vittime sul lavoro sono ancora un problema irrisolto: «C'è ancora un numero inaccettabile di vittime sul lavoro. Di qui il nostro impegno affinché si adotti un Piano d'azione nazionale per rafforzare la lotta al lavoro sommerso e irregolare». Impegno «che è stato assunto nelle riforme del Piano nazionale di ricostruzione e resilienza. Così come ci siamo impegnati a garantire le vaccinazioni sui luoghi di lavoro». I divari nazionali così come il gender gap continuano a peggiorare, problemi a cui si aggiunge il rischio per i giovani di vedere diminuire le possibilità di trovare lavoro: «Per questo stiamo lavorando a un programma denominato Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, così come al Patto per il Lavoro e a una strategia nazionale per l’occupazione giovanile».

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