I nonni comandanti raccontati dai loro nipoti. Uno dei momenti più densi della staffetta facebook organizzata dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia per celebrare il 25 aprile 2021, quello numero 76, sarà quello che si intitola «La loro umanità». Prenderanno la parola Rossella Stucchi, figlia di Giovanni Battista detto “Magni”, comandante militare unico della Repubblica partigiana dell’Ossola; Ferruccio Parri, che porta il nome del nonno capo partigiano, nome di battaglia “Maurizio” e primo presidente del Consiglio dei ministri a capo di un governo di unità nazionale; e ancora Giuseppe Longo, figlio di Luigi, comandante “Gallo” capo delle Brigate internazionali nella Guerra di Spagna e poi capo politico-militare delle formazioni partigiane comuniste della Resistenza italiana, ma anche figlio di Teresa Noce, la «rivoluzionaria professionale», partigiana deportata a Ravensbrück e poi eletta alla Costituente della nuova Repubblica; e infine Pietro Pizzoni, figlio di Alfredo, militare dell’esercito regio che dopo l’8 settembre 1943 divenne presidente del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (Clnai) fino alla fine della guerra di Liberazione. I loro racconti saranno raccolti da Natalia Marino, direttrice del periodico Patria indipendente.

Per strada, in rete

Sulla rete ma anche per le strade del paese. La festa del 25 aprile nell’anno secondo della pandemia quest’anno sarà celebrata senza grandi cortei ma con una miriade di iniziative cittadine – tutte rigorosamente nel rispetto delle regole anticontagio  – che vanno sotto il titolo «Strade di Liberazione»: alle 16 in tutto il paese verrà deposto un fiore rosso sotto le targhe dedicate agli antifascisti e ai partigiani. A Firenze la decisione è passata per Palazzo Vecchio: i consiglieri comunali, insieme ad Anpi e Aned (l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e ai cittadini che aderiranno, alle 12 e 30 visiteranno ventitré luoghi della Resistenza e della deportazione con un itinerario nei cinque quartieri della città. Celebrazioni ufficiali comunque sono in programma nella stragrande maggioranza dei comuni, grandi e piccoli. In Versilia i comuni di Camaiore, Pietrasanta e Forte dei Marmi si sono uniti in un’iniziativa che durerà due giorni:  i pontili saranno tricolorati. Venerdì a Milano le celebrazioni sono state inaugurate con lo svelamento di un monumento titolato «Fischia il vento», opera artistica in piazzale delle Donne Partigiane, a loro dedicata. A Catania la Cgil di Catania dà appuntamento alle 9 in piazza Duomo. Una  delegazione di sindacalisti deporrà nel Cortile d’Onore del Palazzo Municipale una corona in onore dei Caduti della lotta partigiana. E un’altra corona sarà deposta davanti alla casa di Graziella Giuffrida, insegnante e partigiana violentata e uccisa dai nazifascisti il 24 marzo 1945.

Ma l’iniziativa centrale, come l’anno scorso, si svolgerà sul sito facebook dell’Anpi dalle 10 e 15 alle 18. Si tratta di una lunga staffetta con collegamenti, letture, musica, presentazioni di libri, testimonianze (fra gli altri parleranno Dacia Maraini, Giuliano Montaldo, Eugenio Finardi, Laura Gnocchi, Gad Lerner, Francesco Filippi, Chiara Colombini, Marta Cuscunà). Alle 12 e 20 verrà presentato il «Memoriale della Resistenza Italiana» curato da Laura Gnocchi e Gad Lerner; si tratta di un lavoro imponente, durato due anni, promosso dalla presidenza nazionale Anpi insieme allo Spi-Cgil che raccoglie 500 videotestimonianze di partigiane e partigiani e la ricostruzione di alcuni episodi storici di eroismo e atrocità subìte. Tutti documenti che formano il romanzo corale della Liberazione.

Per Sarah Halimi

Non ci sono solo le iniziative dell’Anpi e quelle delle istituzioni, dal Quirinale in giù (alle 10 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d’alloro all’Altare della patria, a Roma, e alle 12 e 10 andrà in streaming e su Rai Uno la cerimonia in occasione del 76esimo Anniversario della Liberazione).  A Roma, per esempio, la comunità ebraica ha dato appuntamento alla cittadinanza a Campo de’ Fiori, all’angolo di via dei Baullari, di fronte all’ambasciata francese, per una testimonianza di solidarietà con la comunità ebraica francese sul caso di Sarah Halimi, l’anziana donna ebrea uccisa per odio antisemita nel suo appartamento di Parigi nell’aprile del 2017. Sarah Halimi fu picchiata e poi buttata giù dalla finestra del suo appartamento, al terzo piano, al grido «Allah u Akhbar» e «Shaitan» (satana). L’uomo accusato del suo omicidio, il 31enne Kobili Traore, è stato ritenuto penalmente irresponsabile dalla Corte d’appello del Paese perché in preda agli effetti della marijuana. Non potrà più essere processato in un tribunale francese. Una manifestazione «sorella» si terrà alla stessa ora a Parigi e all’ambasciata francese di Tel Aviv. 

Salvini, ti conosco mascherina

Non basterà la «strana» maggioranza di governo a silenziare le rituali polemiche delle destre contro le celebrazioni. Ma dall’Anpi nazionale fanno sapere che a oggi sono pochi, forse meno del solito, gli atti di vilipendio e di provocazione. Due giorni fa l’Anpi di Pescara ha dato notizia di una svastica disegnata su un cartello che ricordava alla cittadinanza la celebrazione della Liberazione. Altre svastiche sono apparse sulle bandiere che l’Anpi aveva preparato per la celebrazione al circolo di Sampierdarena, a Genova. Uno sfregio alla città nedaglia d’oro al valore militare per la Resistenza.

La polemica politica contro la memoria della Liberazione dal nazifascismo si fa sentire anche quest’anno. Matteo Salvini si è riscoperto ligio al distanziamento ed ha fatto sapere che per lui domenica sarà un giorno di festeggiamento privato: «Quest’anno c’è il coprifuoco, ci sono le chiusure, starò con in figli, vado con loro al parco giochi, se posso. Speriamo che tutti rispettino la legge». La replica di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi: «Il senatore Salvini un giorno sostiene che bisogna aprire tutto, il giorno successivo - vedi caso il 25 aprile- che c’è il coprifuoco. Gli ricordo che il 25 aprile è festa nazionale per decreto luogotenenziale del 1946, perfezionato dalla legge del 260 del 27 maggio 1949. La ricorrenza sarà celebrata, con le necessarie restrizioni legate alla pandemia, in tutte le città d’Italia dalle istituzioni e dall’Anpi, ed in primo luogo dal Presidente della Repubblica con una cerimonia ufficiale al Quirinale alla quale parteciperà anche il vicepresidente nazionale dell’Anpi Emilio Ricci. Speriamo anche noi che tutti rispettino la legge, come non sempre è avvenuto in passato proprio da parte del senatore Salvini, che in alcuni casi non ha ostentatamente indossato la mascherina».

Figuriamoci se può mancare la provocazione di Fratelli d’Italia, per strappare un momento di celebrirà. Al consiglio comunale di Imola ieri si discuteva dell’anagrafe antifascista di Sant’Anna di Stazzema, iniziativa nata nel comune che è stato teatro di una delle più feroci stragi dei civili da parte delle SS, furono 560 le persone uccise. E la consigliera Maria Teresa Merli ha colto l’occasione per fornire la sua versione della storia: «I partigiani rossi provocarono coscientemente la rappresaglia tedesca. Lasciarono che le Ss massacrassero centinaia di civili e tornarono, a strage ultimata, per rapinare i cadaveri delle vittime». Non c’è uno straccio di storico che lo sostenga. Muro da parte delle forze democratiche. Purtroppo per la consigliera, a Imola si svolgerà uno degli appuntamenti più suggestivi:  «Raccontami Sabbiuno» è il titolo di un video, e di un percorso per la città realizzato per ricordare un altro eccidio del bolognese, quello del Monte di Paderno, furono trucidate 58 persone. 

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