«Non posso parlare sono impegnato», dice Agostino Miozzo, attuale coordinatore del Cts, comitato tecnico scientifico. Quando gli chiediamo se la sua nomina come commissario alla sanità in Calabria è in dirittura d'arrivo, Miozzo spiega: «Guardi, stiamo parlando proprio di Calabria e della nomina». Insomma sembra mancare solo l'ufficialità, Miozzo potrebbe consentire al governo di uscire dal caos, iniziato a inizio novembre quando è saltato il primo commissario.

Miozzo, proprio ieri, era tornato sulla girandola di nomi, con una battuta: «È da ieri notte che ne stiamo parlando e mi ha terrorizzato dicendomi "non ti permettere di dire che ho qualcosa contro a Calabria». Il riferimento è alla moglie di Eugenio Gaudio, ultimo commissario indicato dal governo e durato una sola notte, che non voleva trasferirsi a Catanzaro.

Il caos è iniziato con l'addio del generale Saverio Cotticelli perché non aveva elaborato il piano anticovid, è continuato con la scelta di Giuseppe Zuccatelli, dimissionato dopo le frasi sulle mascherine che non «servono a un cazzo» e sui « virologi sono la coda della coda dei medici». Il caos ha avuto un ultimo colpo di scena con la nomina di Eugenio Gaudio, rettore uscente dell'Università la Sapienza. Il commissario è durato una notte, indagato (in via di archiviazione) come rivelato dal Domani in una inchiesta sui concorsi truccati e che ha declinato l'invito con la originale scusa della moglie che non voleva trasferirsi a Catanzaro. Per la Calabria era pronto Narciso Mostarda.

Il suo nome era già stato indicato quando Zuccatelli era sul viale del tramonto dopo le sue dichiarazioni sui dispositivi di protezione. Martedì sera i grandi giornali hanno dato la sua nomina per fatta, ma i grillini al governo si sono messi di traverso. Una nomina che, alla fine, sembra saltata per i veti incrociati nel governo, ma che racconta come la scelta per la Calabria sia diventata anche una partita di potere e spartizione.

Come rivelato dal Domani, Mostarda era l'uomo del Pd, bocciato in una recente selezione per la scelta del direttore generale dei Policlinici romanim, indicato per la Calabria, ma bloccato in un litigioso consiglio dei ministri di martedì scorso. Ora Miozzo dovrebbe consentire al governo di uscire da questo interminabile caos, condito da figuracce.

L'attuale coordinatore del comitato tecnico scientifico è stato, tra le altre attività svolte, nel 2017-2018, responsabile delle relazioni internazionali e curatore di corsi di formazione dedicati ai volontari di Emergency Italia. Proprio Emergency con il suo fondatore Gino Strada sta allestendo ospedali in Calabria. Ma, visti i precedenti, per Miozzo è meglio aspettare la nomina ufficiale e l'arrivo a Catanzaro.

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