La vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti si dimette. 

«Un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell'azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all'interesse dei cittadini lombardi».

Così in una nota Moratti annuncia la decisione di dimettersi da vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia. «Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia» aggiunge. «Nel dare le dimissioni, con spirito di correttezza e lealtà, sottolineo che rimango a disposizione della Regione per un ordinato passaggio di consegne dello stato di avanzamento dei progetti che ho e abbiamo attivato. Mi riferisco a temi e politiche che mi stanno particolarmente a cuore, oggetto delle mie ultime proposte di delibere che riguardano importanti investimenti pubblici per la salute dei cittadini, per la realizzazione di ulteriori Case di Comunità e per ridurre drasticamente le liste di attesa negli ambulatori».

Moratti spiega di aver voluto aspettare le elezioni. «Ho atteso l'esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione. Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione».

Una scelta «di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia».

La replica

La risposta del presidente della Regione non si è fatta attendere. «I dubbi che avevo espresso sul posizionamento politico di Letizia Moratti erano fondati. È chiaro che guarda verso sinistra e non da oggi» ha fatto sapere in una nota. 

«È sorprendente che l'assessore al Welfare dichiari oggi che l'azione della Giunta non sia sufficiente. Ne fa parte da un anno e mezzo e non mi pare che abbia sollevato mai problemi» aggiunge. «Ciò che però conta oggi è che l'eccellente lavoro sulla campagna vaccinale e sul recupero delle prestazioni frenate dal Covid, non può fermarsi. Su questo sono impegnati i direttori generali di tutte le Ats e Asst della Regione ed è necessario non perdere nemmeno un attimo». L’assessorato al Welfare andrà a Guido Bertolaso «protagonista della campagna vaccinale in Lombardia e profondo conoscitore della macchina operativa della sanità lombarda».

Le reazioni

Guardando alle prime reazioni alla decisione di Moratti, è possibile avere alcuni spunti sul suo futuro. 

Uno dei primi a dire la sua è stato il leader del Terzo polo, Carlo Calenda: «Letizia Moratti è stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana. Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale». Gli fa eco l’ex ministra Mariastella Gelmini, che sostiene che la decisione «dimostra coerenza e coraggio». 

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha invece commentato che «si aspettava» le dimissioni di Moratti, ma non vede in lei una potenziale candidata del centrosinistra alla guida della Regione: «Oggettivamente non la vedo come un'operazione semplice, ma non spetta a me decidere. Noi però dobbiamo sbrigarci a trovare un candidato». Per quanto riguarda l’interesse del Terzo polo, invece, Sala spera di poter avere presto più notizie dai due leader. 

Gli altri incarichi

Negli ultimi mesi, Moratti è stata al centro di molte supposizioni a proposito di incarichi alternativi a quelli che ricopriva fino a oggi. È stata valutata come possibile candidata alternativa ad Attilio Fontana per il centodestra prima e per il centro poi, successivamente è stata tirata in ballo per un ruolo ministeriale a Roma nel nuovo governo e nelle ultime settimane per la guida delle Olimpiadi del 2026. 

Adesso che ha le mani libere, potrebbe dare seguito a una di queste strade oppure imboccare un’altra via. 

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