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Il Movimento di Conte perde pezzi e anche chi resta si sente sul Titanic

lapresse
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  • Per il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ora la priorità è mettere ordine in quel che resta dei gruppi parlamentari dopo la più traumatica delle rotture. La scissione guidata dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio era considerata nell’aria e anche i numeri dei fuoriusciti «erano assolutamente noti», dice un deputato contiano
  • Anche chi è rimasto con il capo politico, però, sottolinea che la mossa di caricare di troppo significato il 21 giugno e la risoluzione sull’Ucraina ha prodotto l’effetto di dare una buona scusa a Di Maio per mettere in atto la mossa che aveva in cantiere da tempo.
  • Nell’immediato, poi, il rischio è che le prossime settimane siano decisive per capire se altri transfughi siano in uscita. Pubblicamente chi rimane nel gruppo professa fedeltà al leader. In separata sede i toni sono diversi: «Per ora resto», dice un deputato Cinque stelle alla prima legislatura, il cui entusiasmo non va oltre il «vediamo come va».

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