Il riarmo, in fondo, è già partito da un pezzo, nonostante ciò che dice la Lega. Il dibattito in corso riguarda, infatti, solo un ulteriore boom delle spese militari. E in questi giorni sono in discussione ben due atti
Questo articolo fa parte di “Razza Poltrona”, la nuova rubrica di Domani, a cura di Stefano Iannaccone, che svela i retroscena del palazzo e racconta gli angoli nascosti del potere
Il riarmo, in fondo, è già partito da un pezzo. Il dibattito in corso riguarda, infatti, solo un ulteriore boom delle spese militari. Il tempo che l’attività parlamentare è ripartita, dopo la pausa estiva, ed ecco già piovere su Camera e Senato altri decreti predisposti dal ministero della Difesa per nuovi programmi militari.
In questi giorni sono in discussione ben due atti. Il primo riguarda l’acquisizione di nuovi elicotteri leggeri in sostituzione di flotte ritenute, a quanto pare, vetuste. Si tratta di un programma la cui prima fase è già stata finanziata e che prevede, in totale, una spesa complessiva di 670 milioni di euro. Il secondo decreto, invece, riguarda la realizzazione di una nuova classe di unità navale, «comprensiva di strumentazione e supporto tecnico-logistico decennale».
La prima tranche prevede una spesa di 770 milioni. Ma attenzione: è soltanto l’inizio del progetto, perché l’intero piano di sviluppo (da qui al 2045) avrà un costo complessivo stimato di 1,6 miliardi di euro. Insomma un bel po’ di risorse statali: sarà determinante cosa verrà deciso in questi giorni nelle Commissioni di Camera e Senato.
Chissà cosa farà la Lega che, a parole, si è espressa contro le politiche di riarmo.
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