Le chiamano «esigenze indifferibili», così il governo ha deciso di incrementare ulteriormente il fondo contenuto nel disegno di legge di bilancio che servirà a coprire la pioggia di emendamenti, molto spesso favori, con cui le camere e il governo vorranno infarcire ogni disegno di legge o decreto, a partire dalla manovra appena appena partita alla Camera.

Il testo della legge bollinato è rimasto incomprensibile, ma lo sdegno mediatico degli scorsi giorni aveva anticipato l’incremento di un fondo a uso e consumo delle norme che vanno a pesare ancora di più sul bilancio. Adesso è persino cresciuto: «Il fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n.190, è incrementato di 800 milioni di euro per l’anno 2021 e 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022».

Risalendo alla legge del 2014, Domani aveva spiegato che questi soldi sono gestiti direttamente da palazzo Chigi, senza alcun vincolo nell’utilizzo, servono «per far fronte ad esigenze indifferibili che si manifestano nel corso della gestione». Ma all’epoca si trattava soltanto di 25 milioni. Adesso salgono a 825 e poi a 525.  La bozza definiva un aumento di 800 e 400. Si sono aggiunti 100 milioni in più, in pandemia non si bada più a spese e diventa fissa l’ipotesi di spese extra per oltre mezzo miliardo ogni anno.

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