La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva annunciato che presto ci sarebbe stato ancora un nuovo decreto sull’immigrazione, ed ecco circolare la nuova bozza che prevede un maggior uso di forze dell’ordine, l’uso esteso di rilievi medici per stabilire se un minore è tale e deroghe per i centri di accoglienza straordinari: la capienza potrà essere aumentata fino al 50 per cento dei posti rispetto a quelli attualmente consentiti, e i minori potranno essere messi nei centri per adulti.

Le donne – tutte – potranno essere accolte come i minori e le persone fragili nel sistema di accoglienza.

Il testo è il quinto in nove mesi, dopo il decreto Piantedosi con i limiti alle Ong, il decreto Cutro per perseguire i trafficanti «nel globo terracqueo», il decreto che ha fissato lo stato d’emergenza, e le norme inserite nel decreto Sud che hanno affidato al ministero della Difesa il compito di supportare il Viminale sul Cpr.

Bisogna poi aggiungere come extra il decreto interministeriale che ha fissato per la prima volta la garanzia di 5mila euro da versare da parte del migrante per non essere inviato in un Cpr. Un susseguirsi di nuove norme che fino a ora non hanno visto i risultati sperati da Meloni, come ha ammesso lei stessa in tv pochi giorni fa.

I minori

A fronte delle previsioni di maggiore utilizzo dei Centri per il rimpatrio, Meloni aveva assicurato che si sarebbe occupata di fare dei distinguo per i minori e le donne. Per stabilire l’età saranno così previsti rilievi dattiloscopici e fotografici, antropometrici o altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti all’individuazione dell’età. Nei casi «di particolare urgenza, l’autorizzazione può essere data oralmente e successivamente confermata per iscritto».

Il verbale conterrà anche «l’indicazione del margine di errore». Ogni procedimento amministrativo e penale conseguente all'identificazione come maggiorenne è sospeso fino alla decisione, tuttavia, come specifica lo stesso articolo, se un migrante venisse ritenuto colpevole di aver mentito sulla propria identità (e dunque anche sull’età) potrà essere espulso.

Per quanto riguarda la sistemazione, nel caso non ci siano posti sufficienti nei centri appositi, i ragazzi tra i 16 e i 18 anni potranno essere ospitati in aree dedicate nei centri per adulti.

L’articolo sei renderà più stringenti i controlli per la conversione dei permessi di soggiorno per i minori diventati adulti, in modo da contrastare quella che secondo il governo è «irregolare presenza». E in tema di espulsione, a prescindere dall’età, sempre la bozza nei primi articoli prevede che potrà essere decisa sempre qualora i soggetti vengano ritenuti pericolosi.

Le donne secondo l’articolo 8 saranno trattate come i minori e i fragili, e potranno essere inserite nel sistema di accoglienza diffuso.

Polizia e guardia costiera

Le disposizioni intervengono anche sui controlli e le forze dell’ordine. La norma così per come sarà discussa punta a istituire un contingente fino a 20 unità della Polizia di Stato, appartenenti ai ruoli degli ispettori o dei sovrintendenti, da destinare presso le ambasciate e i consolati per potenziare le attività di controllo e verifica connesse con il rilascio dei visti di ingresso per l’Italia: «Detto personale opererà nell’ambito degli uffici visti, al fine di rafforzarne le capacità di contrasto a tentativi di immigrazione illegale mediante la produzione di falsi documentali ed altre attività fraudolente». L’impegno economico è di 125mila euro per l’anno 2023 e 3,7 milioni annui dal 2024.

Il governo vuole potenziare anche le capitanerie di porto per le esigenze degli Hotspot, viene spiegato nella relazione illustrativa. Si legge così di un concorso per 100 volontari in servizio permanente nella Capitaneria per la Guardia Costiera (per questo si tratterebbe di 6,7 milioni di euro di spesa), che garantirà poi una corsia preferenziale per la Marina militare.

Inoltre presso le ferrovie viene incrementato il contingente di Forze armate ,dal primo ottobre al 31 dicembre 2023, di 400 unità.

Il decreto fissa poi «al fine di garantire le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche alla luce dei maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio» di reperire fondi per pagare gli straordinari della polizia.

Per quanto riguarda l’equipaggiamento, vengono destinati nella bozza 3,7 milioni di euro per l’anno 2023 e15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030, alla polizia «per l’acquisto e il potenziamento dell’armamento speciale per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale» e «per il settore motorizzazione, armamento, di acquisto e di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture». Poi 1,25 milioni di euro per l’anno 2023 e a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030, al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile per l’acquisto di «dispositivi di protezione individuale».

I rifiuti

Dopo che i sindaci, a partire da quello di Lampedusa, Filippo Mannino, si sono lamentati dei problemi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, il governo sta pensando di consentire nuovi affidamenti diretti ai comuni per il servizio, destinando 500mila euro ai comuni per l’anno 2023 e due milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025. 

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