La Cassazione ha smentito quanti, nel governo, ripetono da settimane che i giudici non possono sindacare la definizione dell’elenco dei paesi sicuri operata dall’esecutivo. La Suprema corte ha stabilito che il controllo giurisdizionale può riguardare la legittimità delle valutazioni operate al riguardo nella sede governativa
La pronuncia della corte di Cassazione che ha deciso sulla questione pregiudiziale in tema di paesi sicuri, sollevata dal tribunale di Roma, segna un primo punto a favore dei giudici, smentendo chi nel governo va ripetendo da settimane che il potere giudiziario non può sindacare le scelte del potere esecutivo. La sentenza si riferisce all’elenco di tali paesi contenuto nel decreto interministeriale del 7 maggio, sostituito da un decreto legge di ottobre, con cui il governo ha voluto trasfondere



