Conte vede i leader, i Cinque stelle escludono ogni rimpasto, il Pd chiede al governo «azione». Resta l’incognita di Renzi, sempre più solo. Oggi Italia viva a Palazzo Chigi
- Nella prima giornata della verifica-lampo, voluta dal premier Giuseppe Conte con la sua maggioranza le parole «crisi» e «rimpasto» sono bandite. Crimi: cambiare i ministri è «surreale», da parte del M5s «nessuna disponibilità».
- Zingaretti: «Crediamo che l’azione di questo governo debba andare avanti». Ma Conte deve far ripartire i tavoli della maggioranza. Innanzitutto quello sulla legge elettorale. Dove però non c’è accordo.
- La verifica appena cominciata è già finita.Oggi Renzi a Palazzo Chigi. Otterrà un ritocco sulla task force del Recovery. Ma molti dei suoi avvertono: niente crisi al buio.
Nella prima giornata della verifica-lampo, voluta dal premier Giuseppe Conte con la sua maggioranza le parole «crisi» e «rimpasto» sono bandite. Quando, dopo quasi tre ore di confronto, da palazzo Chigi esce la prima delegazione, quella dei Cinque stelle, il reggente Vito Crimi seppellisce la questione: il rimpasto è un tema «surreale», dice, da parte del M5s «non c’è nessuna disponibilità». Con lui, oltre ai ministri Alfondo Bonafede e Stefano Patuanelli e ai capigruppo delle camere Davide Crip



