- In tutto il diluvio di commenti che si è abbattuto sul Pd si trascurano i numeri. Valgono solo le aspettative: in questo caso, frustrate.
- Lo scorso 25 settembre il Pd per la prima volta dal 2013 non ha perso, anzi ha guadagnato un paio di decimali, e si è scatena l’inferno.
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Per questo risultato potrebbero essere messe sul banco degli imputati la politica del partito negli ultimi mesi, o una disastrosa campagna elettorale, o l’incapacità di fare alleanze. Invece il problema, da politico, è diventato esistenziale.
È straordinario come in tutto il diluvio di commenti che si è abbattuto sul Pd si trascurino i numeri. Valgono solo le aspettative: in questo caso, frustrate. La delusione per un mancato avanzamento è palpabile ma dovrebbe pur essere calibrata con i dati di fatto. Ricordiamoli, quindi, i numeri, partendo dall’inizio. Nel 2008 il Pd ha ottenuto una percentuale superiore al 33 per cento alla Camera, non sufficiente per vincere la sfida con la destra unita. E il segretario Walter Veltroni è stat



