Italia

Il Pd omaggia l’avversario che riuscì a unire la sinistra

  • La segretaria sconvoca e rinvia la direzione della discordia, in segno di rispetto: «Si chiude un’epoca». Tocca a lei, la più antiberlusconiana, rappresentare il partito. Che ora si interroga sul terremoto al centro.
  • La storia dell’ex cavaliere è, per calco, la storia dei guai della sinistra degli ultimi quarant’anni. Fino alla trasformazione del diavolo decaduto ma non troppo in padre della patria perché indispensabile alleato dei governi di larghe intese: quello di Monti, Letta e Draghi.
  • Il malessere dei moderati del Pd era un tema all’ordine del giorno della direzione slittata. Il tema resta. Ma lo svolgimento sarà diverso. Quanto diverso, al Nazareno ieri nessuno era in grado di immaginarlo.

Per un capriccio del destino tocca alla segretaria cresciuta a pane e antiberlusconismo militante, quella più movimentista della storia del Pd, quella della corrente che non accettò le larghe intese con Forza italia del governo di Enrico Letta del 2013, che poi uscì dal Pd di Matteo Renzi e della «profonda sintonia» del Patto del Nazareno con Silvio Berlusconi; insomma tocca alla leader democratica più agli antipodi del leader defunto esprimere a nome del suo partito il cordoglio «alla famiglia

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