Dopo l’annuncio della ricandidatura di Beppe Sala a sindaco di Milano per la corsa del 2021 nel giorno del patrono Sant’Ambrogio, il Movimento 5 Stelle dice la sua: no al candidato unico M5S-Pd ma non chiude la porta a Sala. Massimo Felice De Rosa, consigliere regionale della Lombardia del Movimento e oggi nella squadra di facilitatori messa in piedi a inizio anno dai pentastellati esclude una corsa congiunta: «No al candidato unico. Avremo il nostro candidato». Ma dice a Domani: «Per la sua storia il Movimento seguirà un suo percorso rispetto alle elezioni comunali. Come abbiamo sempre fatto valuteremo anche negli altri gruppi politici le proposte e i programmi». E aggiunge che sarà «la situazione che si verrà a delineare dopo un eventuale primo turno a far nascere eventuali ragionamenti sul possibile supporto esterno all’uno o all’altro candidato, basato comunque sui programmi proposti e sulle possibilità che avremo di incidere». Per il resto «è prematuro qualunque ragionamento non condiviso con i territori e basato su obiettivi concreti». 

Quindi «non è in discussione un appoggio. Oggi pensiamo alla nostra campagna elettorale e al programma per i milanesi». I Cinque stelle per definire la loro candidatura devono aspettare che cambi l’organizzazione del M5s. A breve infatti, come detto anche dal reggente Vito Crimi proprio ieri, dovrà cambiare vertice, non solo nome ma anche struttura, visto che come stabilito agli Stati generali del M5s si va verso un organo collegiale. «Siamo in un momento di trasformazione del Movimento. Ma sul programma – dice De Rosa - già ci stanno lavorando a Milano».

Le lettere

Il feeling con Sala c’è. Dall’amicizia con il fondatore del Movimento 5 stelle alla proposta di collaborazione. Poco più di un mese fa De Rosa chiedeva a Beppe Sala di lavorare assieme contro le destre. I due sono stati protagonisti di uno scambio epistolare su The Post Internazionale. De Rosa per primo ha proposto a Sala di trovare obiettivi comuni, tra l’altro in risposta a dei commenti poco lusinghieri di Sala che bollava i Cinque stelle come poco competenti. «Caro sindaco Sala – aveva scritto invece il grillino -, a noi interessa che ci sia un cambiamento reale nella qualità di vita della nostra Milano, quindi anche se con percorsi separati auspichiamo sempre un confronto sui programmi, perché la competenza nelle nozioni amministrative non ha mai assicurato da sola una buona azione politica». Con un extra, la lotta alle destre: «Mettiamo al centro il bene comune, il confronto aiuterà a smascherare la carenza di visione e idee delle destre nelle nostre città. Separati, sì, ma anche nella differenza consapevoli di esprimere una visione del mondo compatibile».

Sala aveva risposto «con piacere»: «Ascolterò con piacere le vostre proposte. Confrontiamoci, come peraltro spesso già avviene in Consiglio Comunale, per il bene della città, anche se non siamo parte della stessa coalizione». Sul futuro si è aperto un dialogo: «Parliamoci, pubblicamente, sui tanti temi che riguardano il futuro dei milanesi. Dialoghiamo, consapevoli delle differenze e dei rispettivi ruoli ma anche dei punti e valori che ci vedono uniti: questo sarà davvero utile per la nostra città, più che ogni discussione a tavolino sulle alleanze elettorali».

L’incontro dei due Beppe

Prima delle lettere, quest’estate Beppe Grillo e Beppe Sala hanno passato una giornata insieme a Marina di Bibbona. In quel caso Sala è andato in Toscana per raggiungere la villa del comico sulla costa livornese, un incontro  a cui hanno partecipato anche le compagne dei due.  Lo scambio tra i due, confermato, era stato raccontato come strettamente privato e non erano state rilasciate dichiarazioni ufficiali. Già da tempo il sindaco di Milano aveva fatto sapere di aver avviato un confronto amicale con il fondatore del Movimento: «un dialogo, che nasce da una comunanza di visione su tanti temi». Una relazione «amicale» e «uno scambio che trovo molto stimolante».

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