Matteo Renzi è «tutt’altro che triste» dell’investitura di Enrico Letta e segretario del Pd, lo ha scritto nella sua ultima e-news uscita lunedì sera, dopo che la nomina è stata ufficializzata domenica intorno all’una. Un ritardo che ha fatto salire l’attenzione, visto che Letta ha detto nel suo discorso che è pronto a parlare con lui, invito a cui Renzi non ha scritto risposta. Il leader di Italia viva si è limitato a dire che il rinnovo del vertice del Pd «è una buona notizia». Non ha risparmiato invece critiche all’ex segretario Nicola Zingaretti: «una linea confusa». Ma alla fine spiega che la nomina di Letta è «win-win» sia se riuscirà a risollevare il partito, sia se non ce la farà. Win-win per lui.

L’avvento di Draghi

«Oggi alcuni quotidiani ironizzano sul fatto che l’avvento di Draghi e la conseguente crisi del Pd siano state causa del rientro in Italia di Enrico Letta. E quindi mi dipingono come triste, non capendo che io sono tutt’altro che triste». I tempi del fatidico «Stai sereno» prima di defenestrarlo e prendere il suo posto come presidente del consiglio per il leader di Italia viva sono passati.

«Una scelta equilibrata»

Per Renzi la scelta di Letta di mettersi alla guida del Pd è «una scelta equilibrata». La strategia per toglierlo dal posto di presidente del consiglio ormai è una storia vecchia ha scritto. Di quello che è accaduto tra il 2013 e 2014 «non ne ho più parlato. Perché per me quello è il passato. Un periodo bellissimo ma che non tornerà. A noi interessa il presente e il futuro».
E per il presente «il Pd scegliendo Letta ha fatto una scelta equilibrata ed a lui vanno i miei auguri di buon lavoro».
Amici, diciamoci la verità.
La linea politica di Zingaretti «era - come dire - leggermente confusa e le sue dimissioni lo hanno plasticamente confermato». Enrico Letta invece «è rientrato in campo e ha delineato un profilo riformista, molto diverso dal recente passato, a cominciare dalla legge elettorale e dal rapporto con i Cinque Stelle».

La riscossa di Italia viva

Nessun riferimento al fatto che Letta gli abbia teso la mano. Renzi si è limitato a dire che i prossimi due anni saranno «ricchi di interesse»: «Leggo che qualcuno dice: "adesso Italia Viva non conta più nulla". Sono gli stessi che avevano già pregustato il Conte Ter, descritto come inutile la crisi e scritto numerosi articoli per spiegare perché i gruppi parlamentari non avrebbero superato la prova della crisi. Sarà un piacere smentirli anche stavolta: in questo vuoto di politica, chi ha idee conta sempre. E Italia Viva ha molte idee da valorizzare».
Il fatto che Letta sia tornato nella politica italiana in questo momento, conclude, «per me è una buona notizia».
Se riuscirà a risollevare un Pd «noi saremo contenti per lui e per il Pd. Se non ci riuscirà, stavolta nessuno potrà utilizzarci come alibi.
Classica situazione win-win». Una vittoria per tutti. Anche se messa così, più che per tutti, sembra una vittoria in ogni caso solo per lui.

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