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Perché il patto con le parti sociali è uscito dall’agenda Draghi

LaPresse
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  • Il 23 settembre scorso il presidente Draghi parlò all’assemblea di Confindustria della opportunità di pensare a «un patto economico, produttivo, sociale del paese». Da allora questo tema è uscito dall’agenda.
  • Eppure la situazione di emergenza economica e sociale ripropone lo strumento dell’accordo, soprattutto alla luce della spinta inflazionistica.
  • Un accordo è sempre un compromesso. Ma questa impostazione non quadra con la formazione del segretario della Cgil e della Confindustria. Forse il presidente teme che le stesse difficoltà incontrate nei rapporti con i partiti si ripropongano con le parti sociali.

Il 23 settembre scorso il presidente Draghi parlò all’assemblea di Confindustria della opportunità di pensare a «un patto economico, produttivo, sociale del paese».  Da allora questo tema è uscito dall’agenda, dopo il duro colpo subito con la decisione di Cgil e Uil di indire uno sciopero generale. Eppure la situazione di emergenza economica e sociale ripropone lo strumento dell’accordo. Perché il patto diventa ancor più importante? E perché la sua realizzazione appare, almeno per ora, poco

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