Le vittime di Steccato di Cutro sono arrivate a 72, di cui 28 minori ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’ultima rinvenuta, dettaglio che il ministro non ha dato, è stata una bambina di tre anni, rimasta in balia dei flutti per giorni.

Piantedosi ha riferito alla Camera sul naufragio di domenica 26 febbraio sulle coste calabresi. Su quanto accaduto, ha detto, aspetteremo l’esito dei lavori giudiziari, intanto però ha ricostruito la strage mettendo l’accento su quanto i migranti viaggiassero nascostamente: avevano spento i meccanismi che avrebbero permesso la rilevazione, costringevano i migranti a stare sotto coperta, avevano deciso di sbarcare di notte.

Tanto che alla fine ha concluso: «Quella di Cutro è una tragedia che ci addolora profondamente, e dipende dai trafficanti senza scrupoli, come testimonia il racconto dei sopravvisuti» e «hanno tenuti nascosti i migranti».

Secondo una relazione di Frontex sui sopravvissuti serviranno «ulteriori accertamenti».

La segnalazione di Frontex quella notte, ha confermato Piantedosi, c’è stata. Piantedosi ha detto ancora che per intervenire serviva che fosse segnalata anche la necessità di un intervento Sar, “search and rescue” di fronte a una situazione di "distress”, che evidenzia una situazione di reale pericolo per l'incolumità della vita dell'uomo.

La Guardia di Finanza ha chiesto il numero di utenza satellitare per tracciare il contatto, ma il dispositivo non era suscettibile di identificazione. Due assetti navali della Gdf nella notte hanno ripreso la ricerca, ma alle 3:30 sono stati costretti a rientrare per il cattivo tempo. Solo dopo è partita la segnalazione della Gdf: senza localizzazione e senza segnalazione di criticità, inoltre «non avevano stabilito contatto con il natante».

Pochi minuti dopo è giunta una richiesta di soccorso al 112 con le coordinate geografiche comunicate alla Capitaneria di porto: «Questo il momento in cui si concretizza per la prima volta la richiesta di soccorso». Per lui è «ingeneroso e offenisvo» disconoscere l’impegno delle forze dell’ordine. Sostenere che i soccorsi sarebbero stati impediti dal governo, ha proseguito, «sarebbe una falsità». 

Gli scafisti

Sono ottanta i sopravvissuti. Due minori non accompagnati. Di questi, 54 sono accolti nel locale Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo (Cara), 12 nel Sistema Sai a Crotone, otto sono ricoverati in ospedale, i minorenni in strutture dedicate.

I sopravvissuti sono afghani, iraniani, pakistani, palestinesi, siriani e somali. Come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è concentrato sugli scafisti. Tre soggetti sono stati fermati con l’accusa di essere scafisti, due cittadini turchi e un pachistano, i ministro ha anticipato che ci saranno aggiornamenti nelle prossime ore. I fatti di Cutro «si inseriscono negli sbarchi autonomi, e si inseriscono in una strategia di elusione dei controlli».

Il ministro ha poi elencato tutte le altre stragi nel Mediterraneo, anche quella di Lampedusa del 2013: «Credo serva a dare un quadro delle partenze illegali» e «delle reti criminali». Dall’aula gli urlano: «Vergogna, vergognati». Tra gli altri, anche Angelo Bonelli, il coportavoce dei Verdi che ha presentato un esposto alla procura di Roma per ricostruire le reali responsabilità di quanto accaduto.

Il ministro, dopo le polemiche sulla conferenza stampa in cui ha asserito che non fosse responsabile provare la via disperata del mare per i propri figli, assicura che non voleva colpevolizzare i migranti: «Alla gravità di questa condotta criminale (dei trafficanti, ndr) facevo riferimento quando, con commozione, sdegno e rabbia e negli occhi l'immagine straziante di tutte quelle vittime innocenti, ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime».

Piantedosi ha lodato gli accordi con la Libia e la Tunisia, e si prepara a nuove missioni in Egitto e in Costa d’Avorio. «Combattere gli scafisti è necessario».

Le reazioni

Per il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, bisogna «ammettere l’impotenza», il «problema dell’immigrazione è un problema europeo». Il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, invece di intervenire sul tema se l’è presa col Partito democratico perché ha chiesto le dimissioni di Piantedosi e ha puntato il dito contro il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, responsabile della Guardia costiera, e il ministro Giancarlo Giorgetti, titolare della Gdf: «Se non è speculare sulla tragedia questo, cos’è?», ed è passato ancora una volta ad accusare i trafficanti: «La responsabilità è l’immigrazione illegale». Forza Italia ha offerto «piena fiducia» al ministro Piantedosi.

Il terzo polo, ufficialmente all’opposizione, ha difeso l’operato delle forze in campo, dalla Gdf alla Guardia costiera: «Nessuno ha un dubbio» sulla loro correttezza, ha detto Ettore Rosato, di Italia viva-Azione. In parte ha difeso anche il ministro: «Ci conosciamo da anni. Abbiamo conosciuto il suo senso dello stato come funzionario, in un ruolo di governo non si lasci trascinare nella burocratizzazione astratta e ideologica, anche nel linguaggio». 

Per il Pd e il Movimento 5 stelle, «i migranti potevano essere salvati». Il deputato del Pd, Peppe Provenzano, ha incalzato il ministro che ha sottolineato come non fosse arrivato l’allarme in tempo: «Se non ce la facevano le imbarcazioni della Guardia di Finanza, come avrebbe potuto farcela una barca di legno?».

Vittoria Baldino (M5s) ha aggiunto: «Il Movimento non crede che il governo li abbia fatti morire scientemente, ma che il governo stia facendo di tutto per nascondere le responsabilità». A ancora: «Non è vero che quelle persone non erano nelle condizioni di non essere salvate. Chi ha deciso che non dovesse essere un’operazione Sar ma una operazione di polizia?».

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