Il progetto per ormeggiare il rigassificatore galleggiante di Snam lungo 300 metri e largo 40 nel porto di Piombino al momento va avanti. Il Tar ha rigettato oggi, 22 dicembre, la richiesta di sospensione cautelare dell'Ordinanza commissariale presentata dal comune di Piombino.

Il merito del ricorso voluto fortemente dal sindaco di Fratelli d’Italia, Francesco Ferrari, sarà discusso il prossimo 8 marzo, praticamente a poche settimane dall’avvio previsto dell’opera. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin è soddisfatto: «Le sentenze non si commentano ma si rispettano. Così è anche per la decisione del Tar del Lazio che ha respinto la richiesta di sospensiva cautelare sul rigassificatore di Piombino». Grazie ai rigassificatori di Ravenna e Piombino per il ministro «il nostro paese potrà contare su una quota consistente di gas, fondamentale per garantire la sicurezza energetica delle famiglie e delle imprese italiane».

Di tutt’altro parere, ovviamente, Ferrari, nonostante il suo partito sia collega di governo: Si tratta di una decisione parziale che interessa solo il provvedimento cautelare: «Certamente ci auguravamo un altro risultato ma siamo soddisfatti dall'urgenza che il Tar ha concesso alla trattazione del merito». Il Tar ha escluso che ci sia un pericolo concreto e attuale visto che al momento il rigassificatore non è in funzione: «Ci riserviamo di valutare altre azioni contro il modo in cui Snam sta gestendo i cantieri già aperti».

Lo spostamento

I lavori infatti sono già partiti, e la Regione ha dato più tempo a Snam per scegliere la destinazione successiva della Golar Tundra.

L’autorizzazione rilasciata a ottobre da Eugenio Giani, presidente della Toscana in veste di commissario straordinario nominato dal governo Draghi,  ha dato il sì all’impianto per 25 anni, ma con la prescrizione di indicare un sito alternativo entro 45 giorni. L’ipotesi infatti è che la nave rigassificatrice sia spostata dopo tre anni dall’avvio, ma al momento non è arrivata nessuna comunicazione da Snam.

Così ai giorni iniziali se ne sono aggiunti altri cento. Intanto Snam ha notificato agli enti interessati, tra cui il commissario straordinario e il comune l'avvio dei lavori a novembre.

Nella comunicazione sono indicate due fasi: la prima, con avvio formale oggi 9 novembre, per la doppia tubazione per l'allacciamento del rigassificatore; e la seconda, a partire dal 12 novembre, per i lavori di adeguamento della banchina est nella darsena nord del porto di Piombino. Alla Nazione, il quotidiano della Toscana, l'a.d. di Snam Fsru Italia Elio Ruggeri ha anticipato che «il sito sarà nel Centro-Nord Italia».

Nessuna compensazione

Mentre i lavori sono partiti, il governo continua a ignorare sia le critiche del sindaco del partito di Giorgia Meloni, sia le richieste del presidente Pd. Nonostante il memorandum fatto approvare in Regione con richieste specifiche, l’esecutivo non ha previsto nessuna delle compensazioni richieste da Giani, e la discussione è stata ancora una volta rimandata: «Ci incontreremo con gli esponenti del governo nei prossimi giorni, e sarà lì la sede nella quale ci daranno delle risposte», ha detto il 21 dicembre il presidente della Toscana.

La Camera ha bocciato un emendamento alla legge di Bilancio presentato dalla deputata del Pd Simona Bonafè sulle compensazioni, ma Giani si è dimostrato comprensivo: «In questo momento - ha spiegato - il governo è impegnato con la legge finanziaria quindi all'indomani di questi passaggi, all'inizio di gennaio, ci metteremo al tavolo per discuterne».

Vede delle aperture. Ha aggiunto: «Sulle bonifiche le direzioni generali hanno collaborato bene con i nostri uffici e le stanno impostando, c’è già il progetto da 81 milioni di bonifiche inclusa la falda, per le energie rinnovabili il sottoscritto ha già incontrato l'amministratore delegato di Enel Starace per parlarne, sulla strada 398 su cui ho già avuto tutti gli incontri necessari per impostare il lavoro con l'amministratore delegato di Anas, queste sono tutte realtà».

Si è detto perciò «fiducioso che arriveremo alle compensazioni non con l'approvazione di emendamenti parlamentari ma con l'intesa tra Toscana e governo che è la via corretta». Sentimento non condiviso dalle associazioni locali che si stanno opponendo all’opera. Il 12 dicembre è stato presentato un reportage alla Camera dal titolo “Il metodo Piombino” che ha spiegato ancora una volta i motivi della protesta: dalla sicurezza dei turisti ai rischi per le aziende ittiche dell'area «che rappresentano il 60 per cento della produzione nazionale e che subirebbero l'impatto della presenza del rigassificatore, l'impatto ambientale dovuto a uno sversamento di ipoclorito di sodio» e «al raffreddamento di almeno 7º dell’acqua utilizzata», si legge nella nota di Sinistra Italiana che ha ospitato l’evento.

Per Rossano Pazzagli, storico del territorio e vicepresidente della Società dei Territorialisti non ha trovato giusto che non si arrivasse nemmeno a una sospensione dei lavori: «Sarebbe stato più ragionevole concederla in attesa dell'udienza di merito. È una brutta storia, dalla quale le istituzioni ci usciamo comunque molto male quanto a credibilità, e purtroppo ci uscirà male anche il territorio».

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