Il sottosegretario era considerato il Mr Wolf di Meloni, il “ponte” con magistratura, imprese, Vaticano e apparati. Sulla carta il potere non gli manca. Ma non riesce a incidere, e per ora ha deluso gran parte dei suoi interlocutori
Il potere non gli manca di certo. A palazzo Chigi continua a essere molto ascoltato e riverito nel ruolo di messaggero di Giorgia Meloni. Ma Alfredo Mantovano, silente sottosegretario alla presidenza del Consiglio, esce un po’ ammaccato o addirittura ridimensionato da quest’anno abbondante al fianco della premier. Ha perso smalto o comunque non è stato all’altezza delle aspettative. Il parallelo con Letta Per molti doveva essere il “Gianni Letta” del governo Meloni, ricalcando le orme del grande



