Federico Pizzarotti e Piercamillo Falasca hanno lasciato i rispettivi incarichi in + Europa e saranno candidati di Azione alle prossime elezioni europee. Lo ha annunciato oggi Carlo Calenda in una conferenza stampa alla Camera. 

L’ex sindaco grillino era presidente di + Europa, mentre Falasca ricopriva l’incarico di vicesegretario. Entrambi hanno lasciato il partito dopo la decisione dell’assemblea di correre per le elezioni europee insieme a Italia viva. Da sempre erano fautori dell’altra linea, cioè quella di sottoscrivere un apparentamento con il partito di Calenda. La coesistenza di Azione e Matteo Renzi nello stesso partito si è però rivelata impossibile, nonostante all’ultima assemblea il segretario di Più Europa Riccardo Magi abbia fatto un tentativo estremo di riaprire il dialogo con Calenda. 

La scelta di Pizzarotti

In un post pubblicato stamattina, Pizzarotti aveva spiegato che l’addio «non è una scelta contro nessuno, ma una necessità personale di rimanere fedele a me stesso e ai valori che mi hanno spinto a intraprendere questa avventura». Parla, Pizzarotti, di «una serie di scelte e di direzioni assunte dal nostro segretario che non riesco a condividere e che, a malincuore, non posso sostenere».

«Sento che le decisioni recenti non solo si discostano dall'essenza dei nostri principi fondanti, ma rischiano anche di snaturare completamente il progetto per cui tutti abbiamo lavorato e per il quale abbiamo sacrificato innumerevoli ore di impegno e passione» continua. 

Toni simili per Falasca, che ha annunciato il suo passo indietro su X. 

Calenda, da parte sua, ha ribadito l’incomprensione per la decisione di + Europa che ha scelto di allearsi con Iv e anche con alcuni suoi partner controversi. «Io non ha ancora capito cosa sia accaduto con Più Europa. Noi faremo una lista che avrà al primo posto due valori: la qualità dei candidati e la coerenza». Pizzarotti sarà capolista nel nord est, ha detto il leader di Azione. 

«Io vi dico con tutta franchezza come si faccia a prendere un miscellatore e buttarci dentro Cuffaro e Mastella, shakerarli con i socialisti che andranno nel Pse e metterci anche Iv. Vorrei capire come farà Bonino a essere candidata nel nord ovest con Librandi, un imprenditore che dice tutte le sere che non bisogna dare le armi a Kiev e che l'Arabia Saudita, in cui fa affari con Renzi, è un paese liberale. Come ci sarà Bonino con Librandi? Questa non è la lista Stati Uniti d'Europa è una lista fatta in modo discutibile» ha polemizzato Calenda.

© Riproduzione riservata