Nel nostro paese non esiste un albo e l’agenzia civile deve ancora diventare operativa. Tutto mentre gli eventi climatici diventano sempre più estremi e i cittadini cercano continuamente informazioni sulle app. Una figura con una formazione poco codificata, eppure molto richiesta nel settore privato, dai team di Formula 1 alle aziende energetiche.
«La professione del meteorologo in Italia non esiste». È una frase che fa un certo effetto. Perché nella nostra mente la professione esiste eccome, codificata dai tempi del colonnello Edmondo Bernacca, volto Rai delle previsioni per eccellenza, poi perché in un contesto di crisi climatica essere guidati negli estremi meteo diventa sempre più vitale, infine perché a pronunciare questa frase è Pierluigi Randi, il presidente di Ampro, cioè l'Associazione meteo professionisti. Non esiste, dice, per



