- Proditoria o ingenua che sia, la gaffe improvvida sulle dimissioni del presidente della Repubblica in caso di approvazione del presidenzialismo è anche il frutto avvelenato della profonda inimicizia che divide da sempre Silvio e Sergio.
- Un astio ultratrentennale che non si è mai sopito, e che ha toccato il suo zenit quando Mattarella è stato eletto sulla poltrona del Quirinale. Sedia sulla quale Berlusconi brama invano di accomodarsi da lustri.
- L’antipatia tra i due è nei fatti, scolpita dalla storia recente del paese e dall’antica rivalità politica.
L’attacco di Silvio Berlusconi a Sergio Mattarella non disvela solo l’ennesimo ritorno del Caimano, la voglia matta che ha la destra – una volta vinte le elezioni – di prendersi il paese, minando l’equilibrio dei poteri che caratterizza le nostre istituzioni, così come indica la Costituzione. Proditoria o ingenua che sia, la gaffe improvvida sulle dimissioni del presidente della Repubblica in caso di approvazione del presidenzialismo è infatti anche il frutto avvelenato della profonda inimic



