- La tensione tra i due leader, attenti più a depotenziarsi a vicenda in una logica interna più che a trovare il miglior candidato, può produrre un nome di compromesso che poi non permette di vincere. Così come è successo a Roma, con Enrico Michetti e a Milano con Luca Bernardo qualche mese fa.
- Il Quirinale si sta rivelando sempre più un test sulla tenuta anche dei nervi della coalizione di centrodestra. Nessuno mette apertamente in discussione la sua solidità, ma soprattutto da FdI c’è la volontà di tenere Salvini sotto pressione.
- Con il rischio che, forzando la mano sul Quirinale per dare prova di leadership, il centrodestra finisca con il sostenere un candidato non all’altezza. Col risultato di non farlo eleggere e restituire l’iniziativa al centrosinistra o aprire la strada a Mario Draghi: la prima scelta di Meloni in tempi non sospetti.
Quirinale, il centrodestra rischia di perdere come alle elezioni comunali
27 gennaio 2022 • 21:18Aggiornato, 27 gennaio 2022 • 21:35