Greta, qualità della crescita e green new deal. A cent’anni dalla nascita del Pci e trenta dalla morte, le parole d’ordine di Achille Occhetto, che ha guidato la svolta verso la decomunistizzazione della sinistra
- «Vedo già i soliti che sono all’opera per i rimpasti. Non è il momento di una crisi di governo, è ancora il momento della solidarietà per venire fuori dalla pandemia. Ma poi servirà un governo che poggi su una maggioranza solida e valoriale».
- «Il populismo nasce a sinistra, da sinistra si combatte con la formazione. Tutti i cittadini debbono avere la capacità di partecipare alla cosa pubblica».
- «Bene Zingaretti, ma non credo che tutto il Pd sia sulla sua lunghezza d’onda». «L’idea di Renzi di festeggiare i cento anni dalla nascita del Pci con Blair? Non è un’idea né una provocazione, è niente».
«Ragazzi di tutto il mondo, unitevi» non è come “proletari” ma ha comunque un suo gioioso fascino. È il grido di battaglia di Achille Occhetto, ultimo segretario del Pci e promotore della “svolta” che trent’anni fa trasformò il partito in Pds e avviò la decomunistizzazione della sinistra. Oggi ha 84 anni portati con l’eterna sciarpa al collo. Parlando del suo ultimo saggio Una forma di futuro: Tesi e malintesi sul mondo che verrà (Marsilio) auspica che «la politica la smetta di discutere di im



