A Castiglioncello, in provincia di Grosseto, hanno dedicato un lungomare ad Alberto Sordi. Lo segnala il Tg1 delle 20 del 17 agosto. In estate le notizie scarseggiano, ma in tempi di Telemeloni, è più probabile vedere un servizio sulla pregevole passeggiata toscana che sul quotidiano dramma dei migranti in arrivo sulle coste italiane. Che in Rai i tempi della (presunta) egemonia culturale della sinistra siano acqua passata è ormai cosa nota. Sono saltate perfino le drag queen di Alba Parietti, che per adesso non ha avuto notizie del suo Non sono una signora, programma che pure poteva vantare ottimi ascolti. Ma l’effetto della destra sull’informazione del servizio pubblico inizia a venire fuori anche nei tg di tutti i giorni. Controllare le redazioni permette di avere in pugno la scaletta che viene proposta a una fetta di pubblico che rimane saldamente sopra il 20 per cento ogni sera. E questo solo per quanto riguarda la rete ammiraglia.

Non è dunque un caso se gli sbarchi dei migranti sulle coste italiane, ripresi in maniera importante con l’estate, siano scivolati in fondo alla priorità dei telegiornali. A favore di notizie più confortanti, come le spiagge piene a ferragosto o il destino della Nazionale.

La politica in molti tg cede il passo alla cronaca. Spazio ai disastri di Bardonecchia e Oyace, molto marginale la questione della ricostruzione in Romagna. Il governo preferisce intervenire su questioni di centrale importanza, come nell’intervista a bordo piscina (non in costume) con la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Andata in onda nell’edizione delle 13.30 del 15 agosto, insieme a un’apertura sul turismo e un secondo servizio sul pranzo di ferragosto, ha formato un trittico di tutto rispetto.

La gerarchia dell’apertura è stata quasi speculare a quella dell’edizione delle 20: apertura sulla Costa Smeralda, secondo servizio su Capocotta (a due passi dalla Coccia di morto che Giorgia Meloni amava prima dell’Albania) e, più avanti nel giornale, due minuti e trenta sui politici in vacanza e le loro letture da ombrellone. Il servizio offre un vasto panorama. Dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che legge «una storia della diplomazia e il libro di Andrea Riccardi». Il capo della Farnesina racconta anche come Fiuggi gli risolva ogni problema di armonia familiare («Piace ai miei figli, a mia moglie e a mio nipote», con il tormentone Italodisko a fare da colonna sonora) a Elisabetta Gardini di FdI che anche in vacanza, per sentirsi vicina alla sua leader, si porta Io sono Giorgia. Nel mezzo, il vicepresidente leghista del Senato Gian Marco Centinaio che cura il suo vigneto di Pinot Nero nell’Oltrepò. Delle sue letture agostane, purtroppo, non v’è notizia.

Non poteva mancare la guerra (quella virtuale, perlomeno). Nello specifico, l’incontro tra Elon Musk e Mark Zuckerberg – poi finito in una bolla di sapone – a cui il 12 agosto il notiziario delle 20 ha dedicato l’apertura e ben due servizi.

Migranti dimenticati

Difficilissimo, invece, rintracciare nella settimana ferragostana un approfondimento dedicato alla situazione dei migranti. Eppure, gli sbarchi sono stati tantissimi: soltanto nella notte tra il 17 e il 18 agosto gli arrivi a Lampedusa sono stati dieci, che andavano a sommarsi ai 21 della giornata precedente. Oltre mille persone salvate dal mare, che sono andate a sommarsi a quelle già presenti nell’hot spot dell’isola: ora, nel centro d’accoglienza sono in più di duemila.

Anche il 15 agosto, giorno in cui al Viminale tradizionalmente si discute delle priorità per il ministero dell’Interno e si fa un bilancio dei primi sette mesi dell’anno, per il telegiornale di Gian Marco Chiocci – amico personale della premier, che l’ha voluto alla guida della testata – la questione non è abbastanza importante da aprirci il giornale. Cosa che invece fanno Antonio Preziosi al Tg2 e Mario Orfeo al Tg3, mentre il Tg5 di Clemente Mimun tiene comunque la notizia subito dopo un’apertura sul turismo. Al Tg1, invece, bisogna scorrere la scaletta delle 20 fino al quarto servizio. Ma, mentre il pezzo delle 13.30 si apriva sul numero di sbarchi più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quello dell’edizione serale attacca con l’emergenza climatica che le forze dell'ordine contribuiscono a fronteggiare. La notizia in testa, insomma.

In generale, la politica è in apertura dell’edizione serale piuttosto raramente. Nella settimana di ferragosto merita il primo servizio del giornale il 16, quando la notizia dell’ennesimo rialzo del prezzo dei carburanti è accompagnata da un’intervista con il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Va un po’ meglio al Tg2, dove comunque la cronaca, soprattutto nera, rimane parte importante della scaletta dei giornali serali. Confrontando le edizioni, però, si trova un’attenzione maggiore alla questione dei migranti, che torna per diversi giorni di seguito, e per altri temi politico-economici, caro carburanti in testa. Per il resto, al Tg1 l’attenzione su Meloni è ancora più alta che altrove (il 14 si parla della sua triplice intervista alla carta stampata, il 15 della vacanza in Puglia, il 17 delle sue parole sull’autunno caldo e il 18 del fatto che dall’Albania è tornata in Puglia), ma il resto del dibattito politico viene relegato più avanti nel giornale.

A volte capita addirittura che la maggioranza venga raccontata unita perfino quando non lo è: nell’edizione pomeridiana del 18, mentre il capogruppo di FdI alla Camera Lucio Malan spiega a favore di camera che i prezzi dei carburanti sono alti per la speculazione delle aziende, pochi minuti dopo il ministro Urso sottolinea che a pesare sono le accise, che il governo ha scelto di non tagliare.

© Riproduzione riservata