Per il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, sul Recovery Fund non deciderà solo il presidente del consiglio Giuseppe Conte: «Ci saranno Gualtieri e Patuanelli che stanno seguendo il dossier dal principio. Come pure Amendola, che presiede il Ciae e sta selezionando i progetti. Conte, ovviamente, non può fare tutto da solo». Lo ha detto rispondendo a un’intervista a Repubblica.

Il viceministro inoltre accredita la possibilità che ci sarà un emendamento ad hoc in legge di bilancio per decidere come verranno gestiti i 208 miliardi del Next Generation Eu che dovranno essere assegnati all’Italia: «Il come lo si sta discutendo a livello di governo e sarà oggetto di confronto anche in parlamento, visto che il tutto dovrà confluire nella legge di Bilancio».

Mentre si discute sull’ipotesi di creare una gestione piramidale con gli amministratori delegati delle grandi società di stato, Misiani specifica che ancora nessuna decisione è stata presa: «È ancora oggetto di discussione in Consiglio dei ministri».

Il viceministro, così come altri esponenti del governo, ritiene che servirà comunque una gestione straordinaria: «Io credo che sia necessaria una normativa ad hoc per accelerare al massimo la tempistica dei progetti, altrimenti rischiamo di perdere un’occasione unica. L'Italia, fra i 28 Paesi Ue, è al quart’ultimo posto per capacità di spesa dei fondi europei previsti fra il 2014 e il 2020. È chiaro che c'è un problema. Non possiamo pensare di affrontare il Recovery come un normale ciclo di programmazione. Servono strumenti e procedure straordinarie».

Le scelte politiche, ha concluso, «restano in capo al Consiglio dei ministri e al Parlamento, solo l'attuazione viene demandata alla nuova struttura».

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