Indagini, rapporti poco chiari con i servizi segreti, e persino la sua posizione a favore delle trivelle per estrarre petrolio e gas: per Matteo Renzi, tutto quello che lo rende inviso all’opinione pubblica in realtà ha causato una reazione mediatica perché lui è «felice». Si legge nella e-news dove Renzi ha pubblicato l’inizio del suo nuovo libro, Il Mostro, volume che l’ex premier pubblicizza ormai da settimane.
«Io sono felice. E non mi vergogno a dirlo», esordisce. Ammette: «Non sono più in prima fila, è vero», ma rivendica ancora una volta «i galantuomini che guidano le principali istituzioni e che godono di un ampio consenso sono stati scelti anche grazie alla nostra iniziativa politica».  Non lo cita ma uno dei primi riferimenti è il presidente del Consiglio Mario Draghi, di cui ha sempre detto di essere soddisfatto mettendo il cappello sulla scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Renzi assicura che l’operazione editoriale non è «vittimismo», per poi elencare una «mole di ingiustizie e di scandalose aggressioni che mi hanno trasformato agli occhi di molti italiani in un mostro».
Il titolo, Il Mostro, si riferisce «all’incredibile processo di mostrificazione di cui ancora oggi pago i danni». Promette «fatti. Atti e fatti». 

Renzi ricorda di aver «scelto di denunciare in sede civile e penale, convinto che la legge sia uguale per tutti. Per i politici, certo. Ma deve essere uguale per tutti davvero, anche per certi magistrati, an­che per certi giornalisti». Il riferimento è alle querele e anche alla denuncia nei confronti dei pm del processo Open, che lo vede accusato di finanziamento illecito. La procura ha però già chiesto l’archiviazione della denuncia contro i magistrati.

Nonostante questa posizione contro tutti, il senatore assicura che «rifiuto il vittimismo. Perché sono e resto un uomo felice. Chissà che non sia questo ciò che – alla fine – non mi perdonano».

Le presentazioni

Oltre al battage mediatico, Renzi annuncia che si prepara a fare tradizionali presentazioni del libro, un giro «in teatri e luoghi simbolici, presentando un format come quello del 2012». In ogni città «cercherò di tenere comunque una conferenza stampa «sulle questioni - INCREDIBILI - legate al libro», maiuscolo dell’autore.
Partirà il 14 maggio con la trasmissione pomeridiana di Verissimo, intervistato da Silvia Toffanin, la moglie di Pier Silvio Berlusconi e conduttrice esperta della fascia pomeridiana: «Sugli aspetti più personali». Martedì, alle 23, sarà a "Porta a Porta" con Bruno Vespa, Paolo Mieli, Alessandro Sallusti. Ma già la mattina si farà sentire con Roberto Giachetti su Radio Leopolda. La radio del suo partito, Italia viva.
«Da Ischia a Open, dalle trivelle alle fake news, dall’Autogrill (dove ha incontrato un agente dei servizi segreti, come svelato da Report, ndr) alle sentenze della Cassazione, fa davvero impressione. Ma siamo ancora qui, più vivi e più forti che mai» garantisce, nonostante i sondaggi raccontino di un partito più prossimo alla morte.

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