Il senatore di Rignano: se il premier non chiede il Mes apro la crisi. Ma non ci crede nessuno. Il problema è che palazzo Chigi non sa come ridisegnare la task force contestata
- Nel primo giorno delle consultazioni a palazzo Chigi, Conte ha comunque incassato il no al rimpasto di M5s e Pd. E il doppio no alla crisi di governo.
- Poi, però, la frenata: Renzi fa sapere di aver chiesto uno slittamento della consultazione di Italia viva. La verità è che non ha fretta di chiudere la verifica. Deve valutare se perderà la faccia accettando quel non molto che produrrà, e cioè la modifica della task force per il Recovery fund.
- Qualche ora in più per far sfiammare la febbre della maggioranza non fa male neanche al premier. I progetti andranno presentati a Bruxelles a febbraio, non c’è motivo di precipitare i tempi.
La «verifica di governo» va improvvisamente al rallentatore. Il premier Giuseppe Conte spiega al quotidiano La Stampa che considera «verifica» una brutta parola, eppure deve rassegnarsi a usarla. Nel primo giorno delle consultazioni a palazzo Chigi ha comunque incassato il no al rimpasto di M5s e Pd. E il doppio no alla crisi di governo. In mattinata però la frenata: Matteo Renzi non va a palazzo. Dalla sua eNews fa sapere di aver chiesto uno slittamento della consultazione di Italia viva. L’ap



